11 Marzo 2020 di Redazione Redazione

L’edizione 2020 di “Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto” si apre in un momento molto delicato per la comunità globale. La vita di ciascuno di noi è costretta entro specifiche regole necessarie per la tutela di tutti. I percorsi nello spazio pubblico si fanno rari e scanditi solo dalle prime necessità, la salute, il lavoro, il cibo. In questo contesto si pone per una frazione di secondo, per un fortuito incontro, l’opera d’arte. A essa viene delegata la speranza, la possibilità e il compito di rilasciare spunti dai quali poter attingere per proseguire nel proprio percorso quotidiano.

Opera Viva Barriera di Milano si offre a tutti

È così che dal 12 marzo fino alla fine dell’anno, giorno dopo giorno, artisti di tutto il mondo si alterneranno nello spazio affissioni nella rotatoria di piazza Bottesini- Torino – lungo il percorso che collega le case popolari di Barriera di Milano e il vicino mercato di piazza Foroni, accompagnando le persone nella loro vita di tutti i giorni, nei loro percorsi obbligati, donando a tutti, senza discriminazioni.

Maïmouna Guerresi sarà la prima artista

Flashback decide di avviare il progetto – ideato da Alessandro Bulgini e curato da Christian Caliandro – con “Rubber Tire, First Lesson (2014), dell’importante artista italo-senegalese, Maïmouna Guerresi – ne abbiamo parlato qui -. È una scelta consapevole, fatta in questo momento di emergenza, nella convinzione che, mai come in questo momento, l’arte possa essere un delicato gesto poetico in grado di sostenere le persone nella loro quotidianità.
La fotografia di Maïmouna Guerresi “Rubber Tire, First Lesson” , infatti, fa parte della serie M-eating (iniziata dall’autrice nel 2012), che presenta uomini, donne e bambini africani fotografati prima singolarmente e poi riuniti in una situazione conviviale. Anche in First Lesson, l’opera gioca su questa tensione tra l’aggregazione e l’isolamento che caratterizzano le figure dell’insegnante e delle alunne, tra convivialità e distrazione: insieme e separati, questi personaggi danno vita al gioco della realtà.

Maïmouna Guerresi

Maïmouna Guerresi
Maïmouna Guerresi artista Italo-Senegalese, nata in Italia. Al suo attivo ha numerose partecipazioni sia in importanti Musei stranieri come lo Stedelijk Museum Schiedam, lo Smithsonian African Art Museum di Washington, il KIASMA Museum of Contemporary Art of Helsinki, il MACAAL Museum di Marrakech, IMA Institute Du Monde Arabe e il Cultural Institute of Islam ICI di Parigi, il National Museum of Sharjah o il National Museum of Bamako; che in Festival e Biennali, come la Biennale di Venezia, Documenta, Les Rencontres de Bamako, la Dak’Art Biennial, Manifesta, 13th Cairo Biennale e l’International Festival of Photography del Bangladesh, Kyotographie, Kyoto, Giappone. I suoi lavori fanno inoltre parte di grandi collezioni pubbliche come quelle dello Smithsonian African Art Museum di Washington, del LACMA Museum di Los Angeles e del  M.I.A Minneapolis Institute of Art.
Info sull’iniziativa:
Opera Viva Barriera di Milano “il Manifesto” ed. 2020
1° Artista: Maïmouna Guerresi, Rubber Tire, First Lesson (2014), polittico
Dal 12 marzo al 12 Aprile 2020
Rotatoria di piazza Bottesini, Torino
Con il sostegno di Città di Torino
Con il patrocinio di Circoscrizione 6

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