22 Settembre 2016 di Redazione Redazione
Sulla Via Emilia
Esplorazioni di una storiaunnamed
Artcurial, Palazzo Crespi, Milano

4 ottobre – 4 novembre 2016
inaugurazione 3 ottobre 2016 alle ore 18.30
Per il secondo anno consecutivo, Nicoletta Rusconi Art Projects torna nella sedemilanese di Artcurial Italia, diretta da Gioia Sardagna Ferrari, e vi invita alla mostraSulla via Emilia. Esplorazioni di una storia a cura di Giulio Bizzarri: un’inedita rilettura dell’esposizione curata nel 1986 da Luigi Ghirri, che nasce da un rinnovato sodalizio tra le personalità che vi presero parte.
Giulio Bizzarri, collezionista, amico e storico collaboratore di Luigi Ghirri, porta negli spazi espositivi di Artcurial in Italia, una selezione di 30 stampe originali provenienti dalla sua collezione privata, visioni del paesaggio realizzate da: Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White e Manfred Willmann, in occasione della mostra curata da Luigi Ghirri, esattamente 30 anni fa, Esplorazioni sulla via Emilia. Vedute nel paesaggio.
L’insieme di lavori presentati in mostra, selezionati dal corpus di opere che costituivano lo storico progetto dedicato alla Via Emilia immaginato nel 1986 da Luigi Ghirri, ripensa radicalmente la rappresentazione del paesaggio, al punto tale da influenzare in maniera significativa la fotografia italiana del Secondo Dopoguerra. Diversamente dalle precedenti riedizioni di Esplorazioni sulla Via Emilia, il percorso immaginato da Giulio Bizzarri è unico nella volontà di richiamare a rapporto tutte le forze creative coinvolte a suo tempo e allo stesso tempo di riattualizzare a distanza di 30 anni le investigazioni sulla via consolare, includendo opere inedite.
Giulio Bizzarri ha scelto di aggiornare le ricerche sul paesaggio emiliano che scompare, muta e si rinnova, di fatto distaccandosi radicalmente dalle diverse riedizioni di Esplorazioni sulla Via Emilia, attraverso due installazioni inedite presentate da Franco Guerzoni e Paolo Barbaro. Franco Guerzoni, i cui esordi si intrecciano con la vicenda artistica di Ghirri, presenta un nuovo progetto dal titoloOgni strada è costruita sui resti di un’altra strada che, in bilico tra memoria e contemporaneità, rielabora l’opera omonima del 1976: una tavola in gesso sulla quale era riportato il disegno di una strada romana. L’opera di allora si scinde in due oggetti distinti, la lastra di gesso riappare traforata dal ricamo del titolo, i cui solchi vogliono sottolineare come i sentieri siano originarsi dal sovrapporsi delle tracce lasciate dagli uomini che si sono succeduti su quel cammino nei secoli. Gli elementi aggettanti, che si distribuiscono sulla tela come a incorniciare lo ‘statement’, trovano una propria individualità al di fuori della tavola, nella composizione di cocci e gesso allestiti a parete, sui quali compaiono le stampe di immagini di antiche strade romane. L’intervento di Guerzoni è particolarmente significativo, poiché in esso si riflette il senso stesso dell’operazione messa a punto da Bizzarri che dai resti de un antico e importante progetto, dà vita a un nuovo percorso espositivo.
Paolo Barbaro, che insieme a Giulio Bizzarri si era occupato della trascrizione delle Lezioni Fotografia di Luigi Ghirri, presenta, invece, un’opera collettiva. Si tratta di un’installazione costituita da un insieme di testimonianze e documenti cartacei, fotografici e filmici, sullo storico tracciato viario e una serie di riflessioni sul paesaggio monumentale di ieri e oggi sul tratto da Piacenza a Milanot. Tutte le informazioni sono state raccolte in collaborazione con gli studenti del laboratorioRicognizioni sul Paesaggio del corso di Storia della fotografia dell’Università di Parma.
Accanto alle immagini fotografiche, nella seconda sala, la narrazione prosegue attraverso alcuni estratti del film documentario di Nino Criscenti Dal fiume al mare (1986) anch’esso parte del progetto originaleBizzarri ha scelto di portare in mostra solo alcuni frammenti del lungometraggio, in grado di restituire in maniera profonda il senso di questo progetto permettendo all’osservatore di entrare nel vivo del racconto. In particolare: la voce di Lucio Dalla che divaga sul mito della Mille Miglia con la rievocazione dell’affascinato pubblico di allora, le parole di Eugenio Riccomini sugli uomini antichi che solcavano il sentiero consolare per raggiungere Roma, un’intervista poetica a Tonino Guerra incentrata sul mare in Romagna e infine la testimonianza di un anonimo pescatore romagnolo.

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