Abbracci per Carla Fracci, al Museo MAGMA di Civitanova Marche fino al 30 settembre, è la mostra fotografica che omaggia l’étoile della danza scomparsa lo scorso 27 maggio. Un racconto non solo della Fracci artista ma anche di Carla attraverso le immagini di Lucia Baldini, fotografa specializzata nell’ambito della fotografia di scena che per dodici anni ha collaborato con la grande danzatrice.
Scatti che raccontano il rigore, l’impegno, la passione con cui Carla Fracci ha consacrato non solo la carriera ma la vita alla danza. Fino alla fine quando, già malata, ha voluto tenere una masterclass al Teatro alla Scala con i giovani danzatori impegnati nell’allestimento di Giselle. Quasi un testamento, un lascito alle nuove generazioni di quel fuoco sacro che per tanti anni le aveva fatto muovere eleganti passi sul palcoscenico.
La vita interiore di Carla Fracci
Scrive Enrico Gatta nella prefazione al volume Carla Fracci. Immagini, che accompagna la mostra: “Questa mostra è come un castello di destini e di sguardi incrociati. Vi confluiscono molte storie: di artisti, di spettatori, di teatri. Ma soprattutto è la storia di una ballerina, Carla Fracci, tra le più grandi del Novecento, seguita nelle tappe dell’ultimo decennio da una fotografa artista, Lucia Baldini, che è a sua volta un caso raro. Perché sono pochi i fotografi che riescono a tradurre in immagini la danza senza pietrificarla, e cogliendone invece il mistero”.
Enrico Gatta ricorda, poi, come Carla Fracci non si sia piegata allo scorrere del tempo: “[…] già da lungo tempo ai massimi livelli internazionali, così come hanno fatto in passato altre grandi ballerine, avrebbe potuto scegliere uno o due ruoli dei suoi più significativi e continuare a danzare solo in quelli, fin tanto che fosse stata per il pubblico un emblema riconoscibile. Ma la grande ballerina classica, l’interprete che per tanti si identifica con la Giulietta e la Giselle della loro vita, non ha voluto trasformarsi nell’icona di se stessa e si è posta un traguardo diverso”.
“Che poi, a ben vedere, non è tanto un traguardo, quanto piuttosto un modo d’essere, la fedeltà a uno stile, l’obbedienza alla regola di mettersi ogni giorno in discussione alla sbarra e sulle tavole del palcoscenico. Ma è anche questa una circostanza che rende esaltante l’esperienza di Carla Fracci, che nella sua mai appagata ansia di ricerca ha sempre attinto in profondità […] all’inesauribile fonte dell’Essere donna”.
“È bello scoprire, con Lucia Baldini, come la fotografia, oggi così propensa a pubblicizzare i fasti dell’apparenza più che a rappresentare l’essere, in realtà non abbia perso la capacità di cogliere immagini della vita interiore. Forse all’origine di tutto c’è lo stesso atteggiamento amoroso che ha accompagnato Carla Fracci nella sua lunga carriera”.
Info
La mostra è inserita nell’ambito dell’edizione 2021 di Carta Canta Festival che animerà Civitanova Marche (Macerata) fino al 12 dicembre.