La mostra di Maurizio Marcato evoca le storie coraggiose di sette donne affette da tumore al seno e di chi le ha accompagnate nel percorso.

22 Dicembre 2022 di Redazione Redazione

Fino al 16 gennaio 2023, il Teatro Margherita a Bari ospita la mostra di Maurizio Marcato Mi racconto. Le immagini, confluite anche in un libro, fanno parte di un più ampio percorso sul potere terapeutico delle parole, fortemente voluto dal gruppo GVM Care & Research.

La mostra di Maurizio Marcato a Bari

Attraverso gli scatti di Maurizio Marcato, la mostra ripercorre le storie di sette donne affette da tumore al seno. Testimonianze coraggiose capaci di trasmettere tutti i dubbi, i pensieri e le emozioni di chi ha combattuto e vinto il cancro.

Spiega il fotografo: «In questa serie di scatti non ho voluto rappresentare la malattia ma la spinta alla vita, la salute raffigurata dalla forza di rinascita del nostro corpo. Forza che spesso dimentichiamo esista dentro di noi soprattutto nei momenti difficili».

Sono, dunque, fotografie che vogliono indagare il senso stesso della vita, catturando tutta l’intensità di un percorso difficile e pieno di insidie. Storie di donne che sono state prese per mano da un destino crudele e storie di tante altre mani che le hanno liberate. Ne emerge la forza, un dettaglio di colore che contrasta con il bianco e nero dello sfondo, una scelta stilistica incisiva per evidenziare l’unicità delle singole esperienze accomunate dalla stessa drammatica malattia. L’assenza dei volti enfatizza ulteriormente il messaggio accentuando l’immedesimazione dello spettatore.

Il potere terapeutico delle parole

La mostra di Maurizio Marcato a Bari segna l’inizio di un progetto virtuoso, Mi racconto. Il potere terapeutico delle parole. Un percorso di sostegno psicologico alle pazienti oncologiche che vede la comunicazione come strumento di cura personalizzato e più umano.

La Breast Unit dell’Ospedale Santa Maria di Bari, affrontando il tema del dolore narrato, si impegna infatti nel portare aventi un approccio medico più vicino al paziente e ai suoi cari.

Commenta la dottoressa Antonietta Ancona, Breast Unit Ospedale Santa Maria: «Il raccontarsi scrivendo può essere considerato come una terapia: imparare a riconoscere le emozioni ci aiuta a governarle e così scrivere è come svelarsi. Negli scritti c’è sofferenza, paura, ma molto spesso anche il riscatto e la rinascita nell’inventarsi in una nuova dimensione più consapevole, una vita nuova. Perché non trasformare questi racconti in un bene comune?».

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