3 Febbraio 2020 di Vanessa Avatar

Protagonisti e percorsi della fotografia italiana del secondo novecento

Dal fotogiornalismo alla fotografia di ritratto, dalla ricerca al paesaggio, dalla fotografia di moda a quella di still life e di pubblicità, i percorsi della fotografia italiana del secondo novecento attraverso le opere di alcuni dei suoi maggiori protagonisti.

Attraverso 250 fotografie di 49 fra i maggiori protagonisti della fotografia italiana la collezione permanente del Macof offre una corposa testimonianza della storia della fotografia italiana del secondo novecento.
Racconta la nascita di una nuova fotografia documentaria nell’Italia liberata dal fascismo del dopoguerra e ne restituisce i diversi volti: la fotografia d’informazione legata all’affermazione di una stampa libera e alla stagione del rotocalco; le esperienze dei fotoamatori che scoprono in questi anni la fotografia come racconto della realtà; i percorsi di giovani freelance del Gruppo romano della Realfoto e del bar Jamaica a Milano, che rileggono con la loro cultura e il loro impegno civile le poetiche della fotografia umanista francese. La mostra segue poi l’evoluzione del linguaggio della fotografia giornalistica nel corso degli anni, con i grandi reporter inviati dei rotocalchi e una nuova generazione di autori che si dedicano ad una quotidiana indagine dei cambiamenti del costume e della società, ed evidenzia così il passaggio dagli stilemi e dalle sensibilità “neorealiste” degli anni cinquanta a forme narrative nuove legate alla modernizzazione della società italiana.
E via via documenta il dialogo sempre sempre più stretto tra i discorsi dell’arte e quelli della fotografia che caratterizza gli anni settanta, l’avvicinarsi della fotografia ad una sensibilità postmoderna e ancora il passaggio “da una fotografia dell’uomo a una fotografia dei luoghi” che segna la svolta culturale degli anni ottanta e apre la fotografia agli indirizzi di ricerca degli ultimi decenni.
Al percorso cronologico nei cambiamenti della fotografia, la mostra intreccia anche la riflessione sulle ricerche personali dei singoli autori, scegliendo di costruire il racconto su gruppi di immagini di uno stesso fotografo che ne evidenziano gli interessi e lo stile. E poi l’esposizione ragiona sui generi della fotografia, con un sala dedicata al ritratto e una che offre uno spaccato dei diversi stili e delle modalità con cui i fotografi italiani hanno interpretato la fotografia di moda, still-life e pubblicità.
Viene dunque offerto al pubblico un grande affresco, un affascinante canovaccio di temi, riferimenti, riflessioni, che rivelano l’ampiezza di interessi, modalità espressive, stili della fotografia italiana, un importante strumento di conoscenza della storia della fotografia del nostro paese e anche un insieme di spunti e suggestioni da cui partire per costruire una riflessione sulle peculiarità e identità della fotografia italiana.

I fotografi in mostra

Paola Agosti, Maria Vittoria Backhaus, Studio Ballo, Marina Ballo Charmet, Gian Paolo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Carlo Bavagnoli, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Giovanna Borgese, Giuseppe Bruno, Romano Cagnoni, Lisetta Carmi, Alfa Castaldi, Elisabetta Catalano, Carla Cerati, Francesco Cito, Mario Cresci, Luciano D’Alessandro, Tano D’Amico, Mario De Biasi, Mario Dondero, Franco Fontana, Federico Garolla, Caio Mario Garrubba, Giovanni Gastel, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Paolo Gioli, Frank Horvat, Mimmo Jodice, Giorgio Lotti, Uliano Lucas, Pepi Merisio, Nino Migliori, Ugo Mulas, Occhiomagico, Carlo Orsi, Giuseppe Palmas, Federico Patellani, Gianni Pezzani, Franco Pinna, Piero Raffaelli, Tazio Secchiaroli, Enzo Sellerio, Gianni Turillazzi, Massimo Vitali.

Macof – Centro della fotografia italiana
Via Moretto 78
25121 Brescia

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