A Photolux 2022 le mostre di Ilaria Abbiento e Diane Moulenc, risultato delle Residenze mediterranee tra Bastia e Lucca.

2 Giugno 2022 di Redazione Redazione

Prosegue fino al 12 giugno 2022 Photolux, Biennale Internazionale di Fotografia di Lucca quest’anno declinata attorno al tema You can call it Love (approfondisci qui).

Tra le mostre in programma anche quelle di Ilaria Abbiento, Aria, e di Diane Moulenc, Fuori. Le due esposizioni, ospitate a Villa Bottini, sono il risultato delle Residenze mediterranee promosse da Photolux Festival e dal Centre Méditerranéen de la Photographie di Bastia, in Corsica.

Lanciato nel 2017, questo programma di residenze d’artista si propone di incoraggiare la ricerca e lo scambio culturali, promuovendo la giovane fotografia emergente a livello internazionale. A Photolux 2022 sarà, dunque, possibile scoprire i lavori frutto delle residenze realizzate da Ilaria Abbiento in Corsica nell’autunno 2021 e da Diane Moulenc a Lucca nel marzo 2022.

Photolux 2022
Ilaria Abbiento, Aria, 2021

Ilaria Abbiento a Photolux 2022

Aria, a cura di Enrico Stefanelli e Marcel Fortini

Noi non viviamo, in realtà, sulla cima della solida terra,
ma sul fondo di un oceano d’aria.
[Talete]

Corsica, autunno 2021

Navigo in un oceano stellare.
Dal buio, blu oltremare, intravedo la luce.

L’isola rappresenta l’approdo al mio risveglio, un ritorno all’essenza, all’amore per l’esistenza, alla purezza del respiro.

Il lavoro realizzato in Corsica, nuovo capitolo della mia antologia acquatica, contempla 3 elementi: l’acqua, la terra (bianca) e il cielo.

Ho vissuto la mia residenza osservando la parte del sud dell’isola, incantata dal chiarore di un paesaggio costellato di pietre bianche, calcaree, che si modificano con il vento e con l’acqua di mare.

La ricerca si concentra sulla leggerezza di un soffio d’aria che può mutare la geografia delle coste, può muovere la superficie dell’acqua, può librare le nuvole.

I tre elementi si fondono armonicamente in una sequenza di immagini poetiche sospese in piccole e preziose teche di vetro trasparente.

Uno sguardo autentico, innocente, che oltrepassa il buio cosmico diluendosi in nuova luce, che esamina particelle semplici dell’universo isolare come fosse la prima volta, e che diviene consapevole di come l’aria pura che attraversa la materia, nel tempo, può plasmare il paesaggio dell’esistenza.

Il corpo del lavoro è composto da 21 immagini, un video, una piccola scatola trasparente che conserva la polvere delle pietre bianche, un file audio che registra il suono del mare dell’isola.

21 è il giorno in cui sono nata.
Aria è una parte del mio nome.

www.photoluxfestival.it

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