È il 12 maggio 1974. Promosso dalla Democrazia Cristiana – il segretario, Amintore Fanfani, oltre a volerlo fortemente si impegnò per tutta la campagna –, il referendum proponeva di abrogare la legge sul divorzio entrata in vigore nel dicembre del 1970 – fino ad allora, concesso solo in casi eccezionali –. Si recarono alle urne 33 milioni e 23mila 179 elettori. Il 59,26% di loro espressero un chiaro NO sulla scheda, respingendo definitivamente i sostenitori dell’“integrità della famiglia” (DC, MSI e Comitati Civici). È considerata una data storica nelle vicissitudini della giovane Repubblica per l’espressione della volontà popolare e per i riflessi che ebbe rispetto al tessuto sociale e famigliare. I commenti della stampa e le dichiarazioni dei leader dei partiti laici furono concordi nel ritenere questo un voto rivelatore di un’Italia moderna, civilmente matura e più autonoma rispetto alla Chiesa.
Accadde Oggi: il "No" che cambiò la storia
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