17 Ottobre 2019 di Vanessa Avatar

Alphonse Gabriel Capone, indiscusso capo del crimine organizzato nella Chicago degli anni Venti, è giudicato colpevole delle accuse mosse dagli agenti federali del Dipartimento del Tesoro. Non riuscendo a bloccare la sua azione criminale in altro modo, data l’assenza di prove che lo riconducessero con certezza ai numerosi omicidi da lui commissionati – basti ricordare la strage di San Valentino del 1929 –, il celebre gangster non riuscì a evitare l’accusa di evasione fiscale e violazione della legge sul proibizionismo. Lo storico processo, che lo vide alla sbarra insieme al fratello Ralph e ad altri gangster del Sindacato durò sei giorni e si concluse con una inaspettata condanna – i giurati furono sostituiti all’ultimo momento per scongiurare un verdetto falsato da pressioni e corruzioni –. Ammalato di sifilide, Big Al morì nel gennaio del 1947, a soli 48 anni.

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