Irriverente, provocatorio, rivoluzionario. Oliviero Toscani ha sovvertito le regole della fotografia, diventando un modello da seguire e un’icona dei nostri tempi. È morto oggi all’età di 82 anni in seguito a un aggravamento delle sue precarie condizioni cliniche, dopo aver combattuto a lungo contro l’amiloidosi.
Condensare in poche righe la sua sorprendente carriera è impresa difficile, se non impossibile. Non ha mai amato definirsi un artista, e tuttavia rimane una delle figure più importanti dei nostri tempi. Divise tra fotografia, arte e pubblicità, le sue immagini ci parlano di attualità e impegno politico, abbracciando tematiche quali il razzismo, la divisione di genere e l’inclusione.
L’arte di Oliviero Toscani
Il suo grande elemento distintivo è stato rompere con gli schemi della tradizione, rivoluzionando completamente il linguaggio della comunicazione. Più che semplici scatti: le sue immagini puntano dritto al cuore delle persone, portando a riflessioni, indagando e ponendo domande.
Nel centro del mirino i grandi temi sociali, che consacrano le sue campagne pubblicitarie alla storia. Ricordiamo in particolar modo i lavori degli anni ’70, con le foto giovanili in bianco e nero. Con il suo punto di vista alternativo, critico e mai passivo, Oliviero Toscani ci restituisce un’immagine quotidiana, quasi comune dei grandi artisti di quegli anni, da Andy Warhol a Patti Smith.

Poi la svolta, data dal passaggio alla pubblicità: Toscani “inventa” per i nuovi jeans Jesus l’immagine leggendaria con lo slogan “chi mi ama mi segua”. Le reazioni furono immediate, le discussioni che generò innumerevoli. Successivamente, il suo progetto comunicativo in Benetton, contraddistinto dall’entrata in scena del colore. Lo sfondo è bianco, l’inquadratura frontale al fine di non di veicolare semplicemente un prodotto, ma un linguaggio. Sono gli anni della crescita e sono gli anni dei messaggi antirazzisti, pacifisti, di sensibilizzazione rispetto al flagello dell’Aids, del sostegno a Nelson Mandela. E ancora: sono glia anni della campagna che sconvolse gli USA sui condannati a morte, dei cataloghi realizzati con i ragazzi di Corleone, con i bambini down di un asilo austriaco, con gli israeliani e i palestinesi a Gerusalemme e a Gaza.

Opere vibranti, dove il clima di quegli anni non viene semplicemente catturato, ma elaborato e restituito in tutta la sua potenza espressiva. Oliviero Toscani ha rivoluzionato un intero mondo, destrutturando l’assodato e aprendo nuovi percorsi. Del resto, le sue parole ci sono tuttora di grande esempio: “Ogni vero creativo è un rivoluzionario”.
Info utili
Fino al 9 febbraio 2025 è possibile visitare la mostra con le opere dell’artista al Flora Bigai Arte Contemporanea: www.florabigai.net
Qui il numero in uscita “Lo sguardo sovversivo” dedicato a Oliviero Toscani.
Trovate la nostra intervista al grande fotografo qui.