Martino Lombezzi al festivalfilosofia di Modena con un progetto che raccoglie l’eredità del Tribunale per la ex Jugoslavia.

15 Settembre 2022 di Redazione Redazione

Tra i tanti appuntamenti del festivalfilosofia 2022, dal 16 al 18 settembre il Complesso San Paolo – Sala del Leccio a Modena ospita il progetto del fotografo Martino Lombezzi, realizzato in collaborazione con la giornalista olandese Jorie Horsthuis.

Intitolato Resolution 808. La guerra a processo, è un progetto a lungo termine che vuole raccogliere l’eredità del Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia (ICTY), istituito il 22 febbraio 1993 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Dopo Norimberga, il primo tribunale chiamato a processare e giudicare individui per crimini di guerra in seguito al conflitto che negli anni Novanta sconvolse i Balcani e l’Europa intera.

L’Aia, Paesi Bassi, 2017. Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia (ICTY). Archivio. In totale, l’archivio contiene 10 chilometri di documenti fisici e 2 petabyte di materiale audiovisivo © Martino Lombezzi

Martino Lombezzi al festivalfilosofia con Resolution 808

A proposito della genesi di questo lavoro, il fotografo racconta: «Nella primavera del 1991, quando è scoppiata la guerra in Croazia, avevo quattordici anni. Mio padre, giornalista televisivo, è partito subito e da allora per i successivi dieci anni non ha mai smesso di seguire in prima linea il conflitto, tornando nei Balcani numerose volte. Lo vedevamo la sera in TV in collegamento da Vukovar, Sarajevo, Pristina, e al suo ritorno ascoltavamo i suoi racconti».

«Appena ho potuto l’ho seguito, in Kosovo e poi in Bosnia, negli anni immediatamente successivi alla fine del conflitto. Ho poi deciso di studiare Storia Contemporanea, e nella tesi mi sono occupato proprio dell’ICTY e della sua genesi. Nel frattempo ho iniziato a lavorare con la fotografia, ma ho anche continuato a viaggiare nei Balcani».

«Possiamo dire che questo tema accompagna la mia vita familiare e professionale da trent’anni, quindi realizzare e portare a termine questo progetto è anche, credo, un modo per chiudere il cerchio».

Belgrado, Serbia, 2021. Veselin Šljivančanin, ex ufficiale serbo montenegrino dell’Esercito popolare jugoslavo (JNA), condannato per crimini di guerra per il suo ruolo nel massacro di Vukovar. La sua pena detentiva è stata modificata due volte, da cinque a diciassette a dieci anni. L’ICTY ha ordinato il rilascio per time served e buona condotta © Martino Lombezzi

Due le parti di cui si compone il progetto. La prima realizzata all’Aja, che raccoglie le immagini del Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia. La seconda, realizzata nei Balcani, racconta invece di come molti degli imputati, scontata la pena, siano ritornati a ricoprire un ruolo politico nei loro Paesi.

Sull’intento che lo ha mosso, Martino Lombezzi spiega: «La mia ricerca nasce dalla necessità di osservare, approfondire e mettere in relazione. Credo che la densità della storia non si possa condensare in un’immagine, e nemmeno in una serie di esse. Trovo interessante provare attraverso la fotografia a ridare un ruolo e una centralità a soggetti che hanno subito la storia, o ne sono stati parte, o hanno contribuito a plasmarla».

www.festivalfilosofia.it

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