Dal 25 marzo al 12 giugno, la prima edizione di MonFest a Casale Monferrato è dedicata alle forme del tempo.

9 Marzo 2022 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Dal 25 marzo al 12 giugno 2022, Casale Monferrato (AL) ospita la prima edizione di MonFest, Biennale internazionale di fotografia diretta da Mariateresa Cerretelli.

Festival diffuso nei luoghi più belli della città, vedrà l’allestimento di undici mostre che ruotano attorno al tema della kermesse “Le forme del tempo. Da Francesco Negri al contemporaneo”. Tempo: «una espressione ispirata da Italo Calvino che definiva le città la forma del tempo. Ma che noi – afferma Mariateresa Cerretelli – estendiamo ai paesaggi, alle realtà dei ritratti e alle creatività espresse dai fotografi che saranno qui esposti».

MonFest: Da Francesco Negri al contemporaneo

La prima edizione di MonFest non poteva che partire da Francesco Negri (Tromello, 1841 – Casale Monferrato, 1924). Sindaco dal 1881 al 1888, Negri fu soprattutto un appassionato fotografo, noto per la sua attività instancabile di sperimentatore.

MonFest
Foto di Francesco Negri

Nella mostra a lui dedicata, a cura di Luigi Mantovani e Elisa Costanzo, si trovano dunque non solo le sue opere fotografiche, i ritratti in particolare. Ma soprattutto i frutti delle sue ricerche: una sua macchina fotografica, tricromie, un cavalletto di legno per il ritocco fotografico, la scrivania con il sistema di retroilluminazione per il ritocco delle lastre fotografiche e il celebre teleobiettivo Negri-Koristka.

«Ricordare Francesco Negri – sottolineano i curatori – significa ricordare un momento importante della fotografia e un periodo della storia della città altrettanto importante. Due momenti pionieristici e di grande cambiamento, dove, in entrambi i casi, è la civiltà delle macchine, l’età industriale, che si affaccia sulla ribalta, portando con sé nuove e inaudite possibilità».

Uno sguardo femminile

Tre le protagoniste di questa prima edizione di MonFest. A partire da Lisetta Carmi, di cui viene presentata la mostra Viaggio in Israele e Palestina, a cura di Daria Carmi e Giovanni Battista Martini. Gli spazi della Sinagoga di Casale Monferrato accolgono numerosi scatti inediti realizzati dalla fotografa in Israele durante i due soggiorni del 1962 e del 1967.

Di Valentina Vannicola si potrà ammirare Living Layers, a cura di Mariateresa Cerretelli. Tra le principali rappresentanti in Italia della staged photography, la fotografia della “messa in scena”, Valentina ha riletto il territorio del VI Municipio di Roma ricorrendo a dei tableaux vivants in cui la città perde i propri riferimenti naturali di spazio e tempo, assumendo una valenza simbolica, quasi onirica.

Valentina Vannicola, Living Layers_ 06Italy, November 2012

Silvia Camporesi presenta Domestica, diario umano e personale nato tra le mura domestiche della fotografa nei giorni difficili del lockdown di marzo-aprile 2020. A cura di Benedetta Donato, il progetto ha vinto il concorso “Storie di donne” indetto dal Soroptimist.

Undici mostre in programma

Molto ricco il programma di MonFest che avrà tra gli altri ospiti Maurizio Galimberti che reinterpreta il Cenacolo vinciano nel suo Tributo a Leonardo. E ancora, Gabriele Basilico nel Monferrato, a cura di Andrea Elia Zanini presso il Castello di Casale, presenta una selezione delle fotografie realizzate nel 2006 tra Casale, Alessandria, Ovada e Tortona.

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Gabriele Basilico, Casale, 2006

Di Vittore Fossati si potrà ammirare Il Tanaro a Masio, mostra a cura di Giovanna Calvenzi, con protagonista il paesaggio alessandrino. Fotografare il Tempo, Pompei e dintorni, mostra di Claudio Sabatino a cura di Renata Ferri, invita a riflettere sulla relazione mutevole che il paesaggio intrattiene con il passato e il presente.

Il mondo di Silvio Canini a cura di Elena Ceratti offre uno spaccato della fervida attività creativa dell’artista romagnolo Silvio Canini. Mentre Raoul Iacometti, con #homeTOhome, ha coinvolto ballerini di tutto il mondo ritratti con il cellulare nelle loro case in posizioni plastiche durante il lockdown.

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Foto di Raoul Iacometti

I soggetti delle fotografie di Ilenio Celoria, Fotomorfosi Infernot, sono le piccole architetture ipogee scavate nella pietra che, dal 2014, sono state iscritte nella Lista dei Patrimoni UNESCO nell’ambito de “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”.

Infine, le foto dei trentaquattro vincitori del concorso Da Casale al Po alle colline del Monferrato saranno esposte in un ampio spazio del Castello a cura di Paola Casulli. Le affianca una videoproiezione curata da Stefano Marchino.

www.comune.casale-monferrato.al.it

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