Al Museo Diocesano, 40 scatti di Alessandro Grassani testimoniano le difficili condizioni di vita di chi vive ai confini del mondo.

13 Febbraio 2025 di Redazione Redazione

Dal 18 febbraio al 27 aprile 2025, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita Emergenza Climatica. Un viaggio ai confini del mondo. In esposizione, 40 vividi scatti di Alessandro Grassani, fotoreporter che da Haiti alla Mongolia, dal Kenya al Bangladesh ha documentato le vite al limite di chi è più afflitto dalla crisi climatica. Curata da Denis Curti, l’esposizione è un viaggio nei luoghi e nei paesi lontani dai riflettori, attraversati da grandi migrazioni a causa dell’emergenza climatica in atto.

I reportage di Alessandro Grassani

Pastori, agricoltori e pescatori, uomini e donne costretti ad abbandonare il proprio stile di vita atavico per un futuro incerto nelle città. Campagne e terreni, resi inagibili dall’inasprimento delle condizioni meteorologiche e ambientali, si svuotano ora per la siccità, ora per le inondazioni. La mostra rende protagoniste le vittime principali di questi fenomeni: le piccole comunità locali, con i loro tentativi di integrazione in contesti urbani sovraffollati ed estranei.

“Attraverso le fotografie di Alessandro Grassani diamo voce a persone che soffrono nell’indifferenza generale” afferma Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano. “La stessa che troppo spesso avvolge il problema del cambiamento climatico, così da stimolare attraverso l’arte la conoscenza di una delle più grandi minacce globali contemporanee, e la partecipazione attiva nel contrastarla”.

Alessandro Grassani, Mongolia, provincia di Arkhangai, ©Alessandro Grassani
Mongolia, provincia di Arkhangai ©Alessandro Grassani

Grassani dà voce a Erdene Tuya, 29 anni, in Mongolia, e la sua impossibilità ad allevare il bestiame a causa dell’irrigidimento delle temperature. Lei e la sua famiglia, così come tante altre famiglie di pastori, sono circondati da carcasse animali e devono ora migrare.

Dall’altro lato del mondo, in Kenya, Rose Juma, 34 anni, è costretta a migrare per il problema opposto. L’estrema siccità, che colpisce l’80% del territorio, ha infatti comportato sanguinose dispute tribali per il controllo delle poche risorse idriche rimaste.

Alessandro Grassani, Kenya, Nairobi, baraccopoli di Kibera, ©Alessandro Grassani
Kenya, Nairobi, baraccopoli di Kibera ©Alessandro Grassani

A seguire, lo sguardo vola su Haiti, ora profondamente scosso da violenti uragani e profonde inondazioni, esacerbate da una deforestazione sfrenata. Qui, protagonista è Nadie Preval, 28 anni, relegata a una vita di stenti in una baracca a Port-au-Prince.

Alessandro Grassani, Haiti, Port-au-Prince, Baraccopoli di Village des Repatriès, ©Alessandro Grassani
Haiti, Port-au-Prince, Baraccopoli di Village des Repatriès ©Alessandro Grassani

Infine, l’attenzione si sposta in Bangladesh, dove ogni anno oltre 300 mila bengalesi sono in fuga dalle campagne, ormai allagate a causa dell’innalzamento del livello del mare. Meta migratoria è Dhaka, la capitale, sovraffollata con i suoi 20 milioni di abitanti.

Alessandro Grassani immortala tutto questo, mostrando come chi più subisce l’emergenza climatica sia anche chi ha meno responsabilità di tutti.

Info

Dal 18 febbraio al 27 aprile 2025.

Luogo: Museo Diocesano Carlo Maria Martini, piazza Sant’Eustorgio, 3, Milano.

Orari: dal martedì alla domenica, ore 10:00-18:00.

chiostrisanteustorgio.it

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