21 Settembre 2019 di Vanessa Avatar

Eccovi due appuntamenti fotografici da non perdere in autunno.

  • Ferdinando Scianna. Viaggio Racconto Memoria
    Ferdinando Scianna ha iniziato a fotografare negli anni Sessanta narrando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione, la Sicilia – nel 1965 insieme allo scrittore Leonardo Sciascia pubblica il libro Feste Religiose in Sicilia e vince il prestigioso premio Nadar. In seguito si trasferisce a Milano dove collabora per  L’Europeo e, successivamente, è a Parigi – vi rimarrà dieci anni –. Nella capitale francese inizia una collaborazione con  Le Monde dedicandosi anche alla scrittura. Il più grande dono che la Ville Lumière gli regala è l’incontro con Henri Cartier- Bresson, il quale, colpito dal suo lavoro, lo invita a prender parte della ‘nuova’ agenzia Magnum – è il primo italiano ad avere questo onore –. Questi e altri momenti sono evocati nella mostra retrospettiva  Viaggio Racconto Memoria dedicata al fotografo siciliano alla Casa dei Tre Oci di Venezia. L’esposizione ripercorre oltre cinquanta anni di carriera attraverso centottanta opere in bianco e nero divise in tre macro temi, come suggerito dal titolo stesso.
    INFORMAZIONI: Casa dei Tre Oci, Fondamenta delle Zitelle 43 30133, Giudecca, Venezia
    Orari: Tutti i giorni dalle ore 10 alle 19. Chiuso il martedì
    Tel.: 041.24.12.332.
    Ingresso: 13 euro
    E-mail: info@treoci.org
    Web: www.treoci.org
  • Sergio Scabar. Oscura Camera 1969 – 2018
    Sergio Scabar ha fatto della fotografia uno strumento di riflessione e d’indagine. Autodidatta, è divenuto noto al panorama artistico grazie all’originalità de Il Teatro delle cose del 1999 – lavoro che ha segnato il suo stile votato a una ricerca poetica incentrata sull’essenzialità degli oggetti e delle loro forme–. La mostra, inaugurata lo scorso 28 giugno al Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia e presentata alla libreria MiCamera di Milano, si compone di trecento scatti che seguono l’andamento cronologico del suo lavoro diviso in due grandi fasi: la prima, più vicina al genere del reportage, la seconda, più riflessiva e sperimentale avviata negli anni Novanta che ha definito la cifra stilistica dell’autore. Il suo reportage è segnato da una particolare sensibilità di sguardo nel creare sistemi seriali d’immagini dove, al contrario di una documentazione classica, la camera rimane fissa e sono gli oggetti e le persone a muoversi dinnanzi a essa. Negli anni a cavallo tra lo scorso e l’attuale secolo, in un’evoluzione della staticità che aveva sperimentato nei lavori precedenti, la natura morta diventa l’asse portante della sua produzione, riprodotta attraverso una particolare tecnica di ripresa detta ‘alchemica’ che gli consente di ottenere tonalità opache e scure che sono diventate ben presto il suo inconfondibile tratto distintivo.
    INFORMAZIONI Palazzo Attems Petzenstein, Piazza E. De Amicis 2, Gorizia
    Orari: Da martedì a domenica ore 10-18, giovedì ore 10-20; lunedì chiuso
    Tel.: 0481.38.53.35.
    Ingresso: 6 eur
    E-mail: musei.erpac@regione.fvg.it
    Web: www.musei.regione.fvg.it

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