30 Novembre 2018 di Vanessa Avatar

Book show: tra un classico di Alec Soth e la prima edizione del nuovo lavoro di Fabrizio Albertini

Book show: tra un classico di Alec Soth e la prima edizione del nuovo lavoro di Fabrizio Albertini ecco alcuni libri da non farsi sfuggire

Alec Soth Niagara

Niagara di Alec Soth è unanimamente considerato un cult della fotografia contemporanea. Pubblicato per la prima volta nel 2006, dalla casa editrice Steidl, a oggi il suo valore raggiunge stime che superano le centinaia di euro. In questo progetto, che nasce subito dopo il grande successo di critica della prima edizione di  Sleeping by the Mississippi pubblicato nel 2004, Alec Soth rivolge la sua attenzione alle cascate del Niagara, tra i salti d’acqua più grandiosi del mondo. Al confine tra Stati Uniti e Canada, Soth orienta la sua ricerca artistica a questo luogo iconico «per lo stesso motivo che accomuna coppie in luna di miele e coloro che hanno intenti suicidi – racconta l’autore – perché l’implacabile fragore di quelle cascate richiama solo grandi passioni». L’autore di Magnum ha lavorato per due anni, sia sul fronte americano che canadese, raffigurando novelli sposi e amanti nudi, parcheggi di motel e fedi matrimoniali, sparpagliando qua e là nella pubblicazione alcune lettere d’amore delle persone ritratte, tra pene adolescenziali e desideri suicidi. Dallo scorso settembre la casa editrice MACK ha dato alle stampe la seconda edizione di questo incredibile racconto per celebrare quello che è, senza alcun dubbio, uno dei più profondi e intesi ritratti sull’amore moderno e le sue conseguenze

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Radici Fabrizio Albertini

Tra i nuovi nomi della fotografia italiana c’è sicuramente quello di Fabrizio Albertini. L’autore, classe 1984, giunge alla sua terza pubblicazione dopo The Mecca of Coney Island  del 2014 e Diary of an Italian Border Worker  del 2016. Il recente libro dal titolo Radici , che trae il nome dall’omonimo progetto, nasce dalla sinergia tra l’autore e la giovane casa editrice indipendente Witty Kiwi fondata a Torino nel 2012. In questo nuovo lavoro Albertini parte dalla Valle Cannobina, luogo che per l’autore possiede un particolare significato perché è lì che vivevano i suoi nonni e dove trascorreva le sue estati. Da questa vallata prende vita Radici , un viaggio tra i suoi lontani ricordi e temi inconsci che assumono la forma di un’elaborazione di tracce e conflitti sepolti. A mano a mano che si sfoglia il libro, risulta sempre più chiaro che le immagini che lo compongono sono un susseguirsi di segni, di testimonianze del suo passato e della sua identità che emergono dall’ambiente circostante e che lui in qualche modo conosce e nei quali si riconosce. Un racconto, dunque, che parte dall’intimo dell’autore per assumere, a uno sguardo più approfondito, una lettura narrativa universale.

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