22 Dicembre 2018 di Vanessa Avatar

Radici di Fabrizio Albertini

Tra i nuovi nomi della fotografia italiana c’è sicuramente quello di Fabrizio Albertini. L’autore, classe 1984, giunge alla sua terza pubblicazione dopo The Mecca of Coney Island  del 2014 e Diary of an Italian Border Worker  del 2016. Il recente libro dal titolo Radici , che trae il nome dall’omonimo progetto, nasce dalla sinergia tra l’autore e la giovane casa editrice indipendente Witty Kiwi fondata a Torino nel 2012. In questo nuovo lavoro Albertini parte dalla Valle Cannobina, luogo che per l’autore possiede un particolare significato perché è lì che vivevano i suoi nonni e dove trascorreva le sue estati. Da questa vallata prende vita Radici , un viaggio tra i suoi lontani ricordi e temi inconsci che assumono la forma di un’elaborazione di tracce e conflitti sepolti. A mano a mano che si sfoglia il libro, risulta sempre più chiaro che le immagini che lo compongono sono un susseguirsi di segni, di testimonianze del suo passato e della sua identità che emergono dall’ambiente circostante e che lui in qualche modo conosce e nei quali si riconosce. Un racconto, dunque, che parte dall’intimo dell’autore per assumere, a uno sguardo più approfondito, una lettura narrativa universale.

 

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