19 Dicembre 2018 di Vanessa Avatar

Gli smartphone hanno sbaragliato le tradizionali compatte

Gli smartphone hanno sbaragliato le tradizionali “compattine” e questi formidabili modelli chiariscono benissimo perché!

Apple iPhone Xs Max:  lultimo iPhone parte con il botto con uno schermo OLED da 6,5” mozzafiato e l’eccellente tecnologia True-Tone, che regola automaticamente il colore in risposta alla luce ambientale. Dolby Vision e certificazione HDR10, insieme all’ampio gamut di colore dello schermo, rendono un vero piacere tanto comporre quanto riguardare le immagini! La doppia fotocamera posteriore da 12 MP offre focali grandangolare (f/1.8, 26 mm equivalenti) e normale (f/2.4, 52 mm equivalenti). Con entrambe, il motore di elaborazione assicura messa a fuoco fulminea, lettura esposimetrica affidabile e un’efficace stabilizzazione ottica in condizioni di luce ridotta. Il tutto porta a un’eccellente qualità di immagine. Il processo Apple Smart HDR crea una gamma dinamica all’altezza di quella di Note 9 e Pixel 3 ed evita l’effetto leggermente troppo processato di Google. La resa del colore è di prima classe, mentre la nitidezza non arriva alla pari con il dettaglio di Pixel 3 e Mate 20 Pro, ma ci si avvicina. Da 1.289 € www.apple.com

Google Pixel 3: loriginale Google Pixel del 2016 ha dimostrato come un’elaborazione avanzata potesse sopperire ai limiti dei sensori piccoli. La fotocamera da 12 MP, con focale f/1.8, 28 mm equivalenti del Pixel 3 produce le immagini più nitide del gruppo, con il massimo dettaglio di ombre e luci alte grazie all’ottimo algoritmo HDR di Google. Ci riesce, però, al prezzo di alcuni artefatti intorno alle transizioni a più alto contrasto e un po’ troppo fringing. A fronte delle diverse focali offerte da doppie e triple fotocamere, la singola fotocamera posteriore del Pixel 3 sembra mancare di versatilità, ma Google risponde con il Super Res Zoom, che combina una raffica di scatti per produrre un’immagine zoomata digitalmente. All’atto pratico, però il Super Res Zoom non risolve il dettaglio come in un’immagine zoomata otticamente: i risultati sono utilizzabili fino a 2x, poi cominciano a somigliare a quelli ottenuti con un qualunque zoom digitale.  Da 899 € store.google.com.

HTC U12+: lHTC U12+ è un pochino più vecchio rispetto agli altri modelli in prova e il suo display convenzionale (LCD 18:9 da 6”) manca della vividezza dei più nuovi schermi OLED, nonostante supporti l’HDR e vanti una risoluzione di 1.440 x 2.880 pixel. Anche i pulsanti laterali non convincono fino in fondo. La doppia fotocamera posteriore assicura focale grandangolare 27 mm equivalenti e tele 54 mm equivalenti, con zoom ottico 2x. La qualità di immagine del tele f/2.6 è buona, al livello di quella dei modelli Huawei, Samsung e Apple. La fotocamera grandangolare principale da 12 MP risolve un ottimo dettaglio (quasi come Google Pixel e Mate 20 Pro), ma è tradita da una prestazione HDR inferiore alle aspettative, con ombre impastate e luci alte bruciate. Anche gli scatti in luce ridotta sono notevolmente più rumorosi rispetto a quelli realizzati dai modelli Apple, Google, Huawei e Samsung.  799 € www.htc.com.

Huawe Mate 20 Pro: da quando Huawei si è alleata con Leica, nel 2016, le fotocamere dei suoi smartphone sono balzate al livello di Apple e Samsung. Il Mate 20 Pro offre una tripla fotocamera posteriore per una selezione focale molto versatile: grandangolo (27 mm equivalenti), ultragrandangolo (16 mm) e tele (80 mm). La fotocamera primaria (grandangolo) usa un sensore da 40 MP: possiamo scattare a questa risoluzione, ma i risultati migliori arrivano dalla modalità 10 MP. Questa offre la miglior qualità di immagine del gruppo, anche se solo per un soffio. In piena luce, il dettaglio è al livello del nitidissimo Google Pixel 3 e, anche se le aree in ombra sono meno distinte, le immagini del Mate appaiono più naturali. È un peccato che la funzione Auto HDR di Huawei non sia efficace quanto quella di alcuni rivali. Sul display smussato da 6,39” non si può avanzare alcuna critica: brillante e vibrante, è una coccola per gli occhi!  1.099 €.

Samsung Galaxy Note 9: i Samsung Note sono più grandi rispetto ai famosi Galaxy S dell’azienda, ma il Note 9 non è più scomodo di un iPhone Xs Max. Il display smussato Super AMOLED da 6,4” è una gioia per gli occhi e il telefono nasconde anche una penna, così possiamo anche metterci alla prova con qualche progetto grafico a mano libera. Anche lo slot MicroSD, per espandere le possibilità di archiviazione, è un bel tocco. La doppia fotocamera posteriore offre focali comode: 26 mm e 52 mm equivalenti – entrambe da 12 MP, entrambe dotate di stabilizzazione ottica. La fotocamera grandangolare ha anche una luminosa massima apertura di diaframma di f/1.5. La qualità di immagine è eccellente, con ottimi dettaglio e resa del colore e una gamma dinamica di prima classe. In prova, il Galaxy Note 9 perde di un’incollatura rispetto al Mate 20 Pro perché non risolve altrettanto bene il dettaglio minuto e manca di opzione grandangolare.  Da 1.029 € www.samsung.com

 
 
 

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