Tra i premi del contest Fuori Fuoco anche un workshop con il fotografo Magnum Lorenzo Meloni. Ecco i temi che affronterà.

31 Agosto 2022 di Redazione Redazione

Sono aperte fino al 10 ottobre 2022 le iscrizioni per il contest Fuori Fuoco, premio di fotografia promosso da Caffè Moak per raccontare il caffè e i suoi valori (scopri qui come partecipare).

Lorenzo Meloni, autorevole firma di Magnum Photos, è presidente della giuria del contest. Sua è anche la conduzione del workshop cui potranno partecipare gratuitamente il 1° e il 2° classificato del concorso. Lo abbiamo incontrato.

di Martina Bonetti

Lorenzo Meloni presidente di giuria del contest Fuori Fuoco

La presenza di un reporter come Lorenzo Meloni all’interno della giuria del contest voluto da Caffè Moak è sicuramente un evento eccezionale, che fa di Fuori Fuoco un’occasione da non perdere.

Anni di esperienza e dedizione sul campo a documentare situazioni di estremo pericolo rendono particolarmente rara per un autore Magnum l’attività didattica, che diventa punto d’incontro di grande rilevanza per fotografi desiderosi di uno scambio con un professionista di valore.

In occasione dell’imperdibile iniziativa di Caffè Moak incontriamo Lorenzo Meloni, desiderosi di indagare il suo personale modus operandi come autore, la sua identità professionale e l’approccio che si prospetta per gli incontri che lo coinvolgono.

La progettazione ha intrinsecamente un ruolo fondamentale per ogni approfondimento fotografico, e quella di Lorenzo Meloni non fa eccezione. Storytelling, editing, ricerca degli avvenimenti da raccontare sono tutti elementi che diventano oggetto di intenso studio e dedizione da parte dell’autore, membro della prestigiosa agenzia Magnum Photos dal 2015.

Il suo interesse, inizialmente, è rivolto alla zona conflittuale del Libano, dove decide di trasferirsi nel 2012, senza programmi prestabiliti, ma seguendo l’istinto e volendo approfondire l’esistente. Rimane lì fino al 2014, realizzando immagini di enorme impatto che lo consacrano a livello internazionale.

I suoi reportage sulle conseguenze del conflitto siriano e sulla caduta del regime di Gheddafi in Libia sono tra i massimi esempi di una progettualità fotografica costituita da una investigazione a lungo termine e da una lenta scoperta di territori e di dinamiche sociali che aggiungono conoscenza e informazione.

Quella di Lorenzo Meloni non è solo una produzione fotografica reportagistica in azione, ma raccoglie anche l’interesse verso le civiltà e la loro storia in una documentazione in evoluzione nel tempo: progetti che trovano la propria realizzazione dopo anni di lavoro e di sacrifici, sia nell’adattamento alle condizioni in cui ci si ritrova, sia nella perseveranza e nella cura al progetto.

Come ha dichiarato, un lavoro fotografico si svolge in tre tempi: la ricerca della storia, l’azione dello scatto e la fase di editing. La componente più istintiva, quella dello scatto (in azione), viene bilanciata dal momento precedente e da quello successivo, in cui prevale invece la razionalità di analisi del proprio operato.

Equilibrare emozioni e strategia è da sempre la sfida più ardua, specialmente perché non si tratta di due mondi distinti e coordinabili, quanto invece di un unico nodo all’interno del quale tutto si mescola ed è vissuto in maniera inscindibile.

Il workshop con l’autore: focus sull’editing

Questi e numerosi altri temi saranno argomento di analisi durante il workshop che Lorenzo Meloni terrà in occasione del contest Fuori Fuoco indetto da Caffè Moak.

Il vincitore del concorso accederà gratuitamente, insieme ai regolari iscritti, a una sessione intensiva di progettazione fotografica proprio per individuare e sviluppare più in profondità i lati fondamentali all’interno di un processo di creazione.

Ecco gli aspetti che l’autore vorrebbe approfondire con gli iscritti al workshop: «Tendenzialmente l’uso tecnico del mezzo fotografico è una componente che di questi tempi si impara piuttosto agilmente da autodidatta – il web è sovraffollato di ogni tipo di tutorial –. Dunque, non si tratta del mio focus principale di insegnamento. Certamente è un capitolo che affronterò durante il workshop, ma vorrei prediligere la fase di editing, che ritengo invece fondamentale e delicata».

«Condividerò in primis il mio percorso come esempio di flusso di lavoro, dal momento dello scatto al prodotto finale, per poi applicarlo alla realizzazione di una narrazione visiva da parte dei presenti. E con le loro immagini».

Leggi l’intervista completa a Lorenzo Meloni su IL FOTOGRAFO 337, disponibile in edicola o in digitale

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