2 Marzo 2020 di Redazione Redazione

Era l’1 marzo del 2012 quando Lucio Dalla muore a Montreux (Svizzera) stroncato da un infarto. Nell’ottavo anniversario della sua morte, noi de Il Fotografo, vogliamo ricordarlo con una delle sue copertine più celebri.
La copertina del disco “Dalla” è uno scatto del grande fotografo Renzo Chiesa che, negli anni, ha realizzato diverse iconiche copertine di dischi, oggi, parte dell’immaginario collettivo.  Tra queste, quella dedicata a Lucio Dalla è una delle più famose. Abbiamo chiesto al suo autore di raccontarci come fosse nato questo ritratto fuori dagli schemi.

La parola a Renzo Chiesa

«Un giorno un amico mi telefona avvisandomi che Lucio Dalla stava registrando negli allora mitici Stone Castle Studios a Carimate. Chiamo e senza problemi mi passano il cantautore bolognese; sembra fantascienza, lui era già famoso e io uno sconosciuto, ma a quei tempi i rapporti erano diretti, semplici e umani. Cerco di presentarmi al meglio, dico di volerlo ritrarre, e Lucio mi dà appuntamento per l’indomani in pausa pranzo: detto fatto, il giorno dopo mi concede mezz’ora durante la quale riempio due rullini. La foto che poi è diventata la famosa copertina è l’ultima scattata, e al momento – fatti i provini a contatto – mi era passata del tutto inosservata.
Solo tempo dopo, grazie a una richiesta di foto da parte di un giornale, riguardando quegli scatti ebbi una folgorazione: quell’ultima immagine era – come inquadratura – un normale “mezzobusto”, ma la tagliai drasticamente stampandola quadrata e tenendo solo una parte del volto dagli occhi in su, concentrando l’attenzione su sguardo, occhiali e coppola di lana, tutti tratti essenziali e caratteristici dell’artista. Ne inviai una copia al cantante suggerendogli di prenderla in considerazione per una prossima copertina. Una settimana dopo mi chiamò la RCA (la sua casa discografica) chiedendomi di acquistare la foto per la cover del nuovo disco, intitolato semplicemente Dalla, uscito nel 1980. È stata una grande soddisfazione personale e professionale e ha segnato un tassello importante nel mio percorso autoriale.

C’è da dire che l’ebbrezza si è poi ribaltata in amarezza quando dovetti arginare, anche con azioni legali, la pubblicazione indiscriminata e non autorizzata di questa foto; il “troppo successo” di tale immagine e il suo utilizzo ignorando il diritto d’autore, anche da parte della casa discografica stessa, finì per incrinare pure il mio rapporto con Dalla, che dunque non rividi più».

Lascia un commento

qui