L’Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia) è la cornice di due mostre fotografiche, risultato dell’indagine JOBS. Nuove forme e spazi del lavoro nell’Emilia centrale. Il progetto è risultato vincitore del bando Strategia Fotografia 2020 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
In mostra Michele Borzoni con il suo lavoro Centrali logistiche alimentari. E William Guerrieri con Corpi e macchine al lavoro. Saranno inoltre esposti i progetti di Vilma Bulla, Giovanni Cecchinato, Stefano Forti, Matteo Montaldo, Fabio Morassutto, Leonardo Stefani e Silvia Vespasiani. Questi lavori sono stati prodotti nel corso del laboratorio di fotografia Corpi e macchine al lavoro.
Le mostre di Michele Borzoni e William Guerrieri
Nella sua indagine sulla logistica dal titolo Centrali logistiche alimentari, Michele Borzoni presenta una ricerca visiva sulle grandi superfici dedicate alla movimentazione di prodotti del comparto agroalimentare in Emilia Centrale.
Un settore fondamentale per l’economia regionale e nazionale, messo fortemente sotto pressione durante la recente pandemia. E, insieme a esso, a subire forti trasformazioni è stata l’intera filiera di produzione, trasporto e vendita.
Ad aprire una finestra su questo mondo sono proprio le immagini di Michele Borzoni, che esplora visivamente le fabbriche che movimentano e lavorano dietro agli scaffali dei supermercati. Fra queste, il centro distribuzione CONAD di Caprara (RE) e il centro distribuzione SIGMA di Reggio Emilia, due enormi contenitori di prodotti secchi che riforniscono i punti vendita del centro Nord.
L’interazione uomo-macchina
William Guerrieri, in Corpi e macchine al lavoro, propone l’osservazione della interazione uomo-macchina, al centro dell’evoluzione del lavoro in rapporto alle tecnologie nell’Industria 4.0.
In questi decenni, media e molta fotografia contemporanea si sono preoccupati di sottolineare l’aspetto immateriale del lavoro, se non la stessa scomparsa del lavoro nei sistemi industriali avanzati. Tuttavia, come sostiene Guerrieri, la dimensione fisica del lavoro è ancora presente nel mondo occidentale, sebbene in forme nuove.
L’Industria 4.0, infatti, chiama i lavoratori del cosiddetto “capitalismo cognitivo” a svolgere un lavoro “comune”, ricco talvolta di nuove soggettività, che vede però l’operatore isolato nella sua interazione con le macchine e le reti. Osservando i movimenti del corpo in brevi sequenze fotografiche, Guerrieri ci invita a osservare l’interazione dell’uomo con i dispositivi informatici e meccanici nel lavoro digitale (come nel caso della FAST di Scandiano), nella supervisione di sistemi di lavorazione automatici di una azienda leader del settore automotive (HPE-COXA di Modena) o sulle moderne linee di assemblaggio di aziende leader nella produzione di motori elettrici e riduttori (Benevelli di Rubiera) e motori a combustione (KOHLER Engines di Reggio Emilia).
Gli autori del laboratorio Corpi e macchine al lavoro
Oltre ai lavori di Borzoni e Guerrieri, saranno presentate al pubblico le ricerche realizzate dai sette partecipanti al Laboratorio di fotografia dal titolo Corpi e macchine al lavoro, condotto da William Guerrieri nella primavera di quest’anno.
Si potranno così ammirare i lavori di Vilma Bulla (Relax a bit!), Giovanni Cecchinato(Terrae Calcei), Stefano Forti (Qui si forgiava l’acciaio), Matteo Montaldo (Freelance). E ancora Fabio Morassutto (Le Alpi in un palmo di mano), Leonardo Stefani (Out of Office) e Silvia Vespasiani (At Check).
Info
Le mostre sono presentate da Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea e allestite presso l’Ospitale di Rubiera fino al 9 gennaio 2022.
Orari di apertura: sabato e domenica: 10-13 / 15.30-18.30. Gli altri giorni su appuntamento.