“Di me dicono che sono un umorista. Le mie foto dei cani che saltano quando gli abbaio, o suono la trombetta… La cosa più difficile e utile al mondo è far ridere la gente”
Intitolata I cani sono come gli umani, solo con più capelli, da una dichiarazione rilasciata dallo stesso Elliott Erwitt in un’intervista, la mostra indaga uno degli ambiti di ricerca più interessanti e curiosi della produzione del fotografo francoamericano, quella dedicata ai cani. Allo stesso tempo, l’esposizione dà al visitatore l’opportunità di analizzare, con ironia e a volte cinismo, l’essenza profonda di questa ricerca fotografica che, attraverso il quadrupede peloso, mira in realtà all’essere umano. Secondo il fotografo, infatti, con il loro atteggiamento irriverente i quattro zampe fanno da contraltare alla ricercata compostezza dei loro padroni, dei quali spesso, negli scatti di Erwitt, non si vedono che piedi e polpacci. I cani diventano, quindi, il riflesso inconsapevole delle abitudini degli umani. Curato da Marco Minuz, il percorso espositivo riunisce ottanta fotografie realizzate dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni e tutte scattate dal punto dei vista dei cani, ponendo l’obiettivo alla loro altezza. Molte delle immagini ritraggono cani intenti a saltare o con un’espressione di sorpresa: Erwitt, infatti, era solito suonare una trombetta poco prima di scattare per spaventare i cani e ottenere dai suoi “modelli” una posa naturale. Oppure, ricorreva a un unico forte latrato, emesso dallo stesso fotografo, che scatena la reazione dei cani che, all’improvviso, saltano, abbaiano, ringhiano, consentendogli di coglierli nella loro naturalezza. Nascono così immagini di forte spontaneità che, a distanza di anni, testimoniano l’ironia e lo sguardo acuto di un autore annoverato tra i grandi maestri della fotografia mondiale di tutti i tempi.
Elliott Erwitt: I cani sono come gli umani, solo con più capelli
Casa dei Carraresi
Via Palestro 33/35
Fino al 3 Febbraio
Immagine in evidenza
© Elliott Erwitt / Magnum Photos