19 Settembre 2020 di Redazione Redazione

Settembre 1940: re Giorgio VI e la regina Elisabetta ispezionano i danni provocati da una delle bombe sganciate su Buckingham Palace nel corso dei bombardamenti operati dalla Luftwaffe tedesca.

Iniziate nei primi giorni di settembre, le incursioni aeree sulla capitale britannica si inseriscono nella più ampia Battaglia d’Inghilterra, combattuta tra l’estate e l’autunno del 1940, che vide fronteggiarsi la Luftwaffe e la Royal Air Force. Scopo della missione, colpire aeroporti e infrastrutture strategiche sul suolo britannico per costringere la Gran Bretagna a una rapida resa che avrebbe spianato la strada a Hitler e ai suoi sogni di conquista sull’Europa. I bombardamenti si spostarono ben presto verso altri obiettivi, coinvolgendo i civili e provocando (oltre a vittime e sfollati) ingenti danni nei luoghi più simbolici Londra. Non a caso Buckingham Palace – cuore pulsante della monarchia – fu colpito diverse volte, dimostrando la volontà dei nazisti di abbattere il morale dei britannici. Hitler non aveva, però, fatto i conti né con la tempra degli inglesi né con la forza d’animo della regina madre che, dopo una delle prime incursioni, esclamò: “Sono contenta che siamo stati bombardati. Ora posso guardare in faccia l’East End”, uno dei quartieri più colpiti dalle bombe.

Riorganizzatasi dopo la (quasi) disfatta di Dunkerque – che solo pochi mesi prima, nel giugno del 1940, aveva rischiato di mettere fine al conflitto – la Gran Bretagna seppe reagire con altrettanta forza di volontà all’attacco sferrato dalla Germania nazista, cambiando per sempre il destino non solo della nazione ma dell’Europa intera.

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