Fujifilm al Fuorisalone 2022 con il progetto Breath, per proporre una nuova concezione dell’architettura sanitaria.

8 Giugno 2022 di Redazione Redazione

Anche Fujifilm Italia partecipa al Fuorisalone 2022 con il nuovo concept Breath. Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’Architetto Filippo Taidelli, vuole proporre una nuova concezione dell’architettura sanitaria basata sull’idea di “umanizzazione”.

L’installazione può essere ammirata fino al 13 giugno 2022 nel Cortile dell’Università Statale di Milano (Via Festa del Perdono 7) dalle ore 10 alle ore 24.

Fujifilm al Fuorisalone 2022 con Breath

Ridurre le situazioni di stress dei professionisti sanitari e migliorare le condizioni dei pazienti e dei percorsi di cura. Senza dimenticare le esigenze funzionali e di design. Sono questi gli aspetti su cui si fonda il progetto sviluppato da Fujifilm Italia e dall’Architetto Filippo Taidelli.

L’idea, dunque, è di dar vita a un modello di cura e accoglienza più empatici. Un’esigenza che si è imposta in maniera ancora più radicale nel corso della pandemia, che ha avuto effetti dirompenti sull’organizzazione sanitaria.

In particolare, la riflessione si è soffermata sui reparti di diagnostica e radiologia dove, a causa dei vincoli strutturali – che impongono un ambiente privo di luce naturale – e impiantistici, con macchinari complessi che riducono la flessibilità distributiva, l’ansia e la depressione da parte dei pazienti emergono in modo molto evidente. Soprattutto per la mancanza di contatto con il mondo esterno.

Ecco allora che Breath nasce per ristabilire il legame tra innovazione tecnologica e natura. Fondere esterno e interno. Portare l’ambiente naturale nelle stanze della cura. Riattivare la memoria sensoriale per alimentare il benessere interiore del paziente.

Così, la sala d’attesa diventa un’oasi grazie al patio vegetale. Il corridoio, un loggiato aperto sull’orizzonte. La sala radiologica, un light box per contemplare il cielo attraverso un oblò skylight.

fuorisalone 2022

Riportare la vita dentro di noi

Davide Campari, General Manager div. Medical Systems Fujifilm Italia, commenta: «Ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale. L’approccio alla progettazione degli ambienti sanitari non va più inteso soltanto in funzione della cura delle malattie, ma deve essere contraddistinto dall’interesse per il miglioramento delle condizioni dei pazienti e del personale attraverso il design degli ambienti di cura. Nelle strutture sanitarie, infatti, le caratteristiche degli spazi possono avere effetti positivi tanto sui pazienti quanto sul personale e si riflettono anche sull’efficacia e qualità della cura. Ed è in questa direzione che Fujifilm si sta dirigendo in questi ultimi anni».

Gli fa eco Filippo Taidelli: «Ringrazio Fujifilm per avermi dato l’opportunità di proseguire e approfondire la ricerca che porto avanti da anni sul valore terapeutico degli spazi della cura per delineare insieme le nuove tendenze dell‘ospedale del futuro dopo la rivoluzione generata dalla pandemia Covid».

«La fiducia ed esperienza di Fujifilm mi hanno permesso di dirigere un nuovo think tank progettuale che coinvolge aziende, designer e artisti con specifiche competenze nell’umanizzazione e digitalizzazione degli spazi con l’obiettivo di realizzare un progetto concreto e semplice che consenta di portare l’esterno dentro gli spazi della cura, l’ambiente naturale e la vita dentro di noi riattivando la memoria sensoriale».

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