È aperta fino al 30 settembre 2024 in Galleria Campari a Sesto San Giovanni (MI) la mostra Campari: l’arte dell’industria, due itinerari fotografici – tra immagini d’archivio e contemporanee – che ripercorrono il passato e il presente dell’azienda. Il percorso di visita in Galleria, tra installazioni interattive, memorabilia, manifesti, caroselli, spot televisivi, si impreziosisce, dando così la possibilità di immergersi ulteriormente nell’epopea dello storico marchio.
“L’arte dell’industria”: la mostra in Galleria Campari
L’esposizione presenta dunque ventinove fotografie dall’archivio di Galleria Campari, che raccontano la storia della produzione industriale del gruppo dall’inizio del XX secolo agli anni ’90. Le immagini, per lo più in bianco e nero, ripercorrono le vicende dello stabilimento di Sesto San Giovanni, prima fabbrica per la produzione su scala industriale del gruppo aperta nel 1904. A cui fanno seguito gli impianti di Lugano-Viganello, Roma e Novi Ligure (dal 2004).
Proprio lo stabilimento di Novi Ligure è stato la cornice delle fotografie che compongono la seconda sezione della mostra. A realizzarle la fotografa statunitense Jill Mathis. Gli scatti, esposti in dittici e trittici, si spostano tra i vari reparti della struttura, dai magazzini ai locali del reparto infusione in cui si trattano le erbe aromatiche, per cogliere non solo gli spazi ma anche i gesti, tramandati di generazione in generazione.
Un ponte tra passato, presente e futuro
Denis Curti, nel testo critico che accompagna la mostra, scrive che questo progetto vuole costruire un ponte ideale tra passato, presente e futuro. “Del resto, il racconto fotografico di Jill Mathis trova la sua collocazione proprio nei contorni di un panorama visivo ricco di precedenti illustri, popolato da autrici e autori di tutto rispetto che hanno messo a disposizione di Campari la propria sensibilità artistica per contribuire alla costruzione sistematica di nuove prospettive corporate”.
“Basta pensare ai collage e alle illustrazioni realizzati da Bruno Munari, alle chine di Fortunato Depero, oppure allo spot pubblicitario diretto da Federico Fellini. Una produzione fondata sulla pratica condivisa del vedere, ma anche veicolata dal desiderio di farsi guardare. In altre parole, è un percorso che sposa le medesime dinamiche di reciprocità di un gioco di sguardi, basato sullo scambio tra come l’azienda viene percepita dall’esterno e come essa intende proporsi per entrare nell’immaginario altrui”.
Info
Galleria Campari
Viale Gramsci 161, Sesto San Giovanni (MI)
Aperto tutti i weekend dalle 10.30 alle 18.00