22 Marzo 2020 di Redazione Redazione
Il nostro tour sui luoghi della fotografia in Italia prosegue a Catania. Situata ai piedi dell’Etna, affacciata sul mare, è una città sopravvissuta a catastrofi ed eruzioni. Nel 1693 un terremoto la rase al suolo e fu ricostruita in pieno stile Barocco. I palazzi e le chiese rappresentano un complesso architettonico di eccezionale valore, tanto che il centro storico è tutelato dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Ed è tra queste vie che, dal 3 al 5 febbraio e il 17 agosto, fotografi e appassionati giungono da ogni parte del mondo per documentare la Festa di Sant’Agata, tra le manifestazioni religiose più seguite e ammirate. Pensando a queste memorie fotografiche non possiamo non ricordare Ferdinando Scianna e i suoi magnifici scatti capaci di dar risalto, oltre alla ritualità, agli aspetti meno evidenti della partecipazione dei fedeli.
Ecco i tre luoghi della fotografia che abbiamo selezionato per voi!

1#Accademia di Belle Arti di Catania

Accademia di Belle Arti di Catania

Ad attenderci all’ Accademia di Belle Arti trovo Carmelo Nicosia,  autore tra i più raffinati della Scuola di Fotografia presso l’Accademia, dopo averne ricoperto il ruolo di direttore – primo fotografo in Italia ad assumere questa carica –. Ci muoviamo negli ambienti della sede, mentre Carmelo mi intrattiene descrivendo il programma di formazione che prevede un percorso di cinque anni (triennio e biennio).  Oltre a una formazione tecnica, il corso mira a far comprendere i diversi linguaggi e i campi di specifico interesse, con una propensione alla concezione artistico-filosofica della fotografia, perseguendo l’ambizione di rintracciare i nuovi visionari del terzo millennio». Inoltre, una delle missioni culturali della sede è quella di approfondire l’ambito dell’archiviazione digitale al fine di garantire una corretta acquisizione del patrimonio fotografico e di promuoverne la fruizione in maniera più ampia e accessibile. Tra le novità di quest’anno, di sicuro interesse è la produzione di un testo di studi, frutto della partecipazione di 14 docenti ai quali è stato chiesto di scrivere saggi brevi sull’idea di fotografia nella contemporaneità. L’ambiente nel suo complesso appare una realtà in fermento che può contare su sinergie e parternariati anche con istituzioni esterne.

2#Fondazione Oelle

Fondazione Delle

Percorriamo qualche chilometro per raggiungere in località Aci Castello la Fondazione OELLE. Sempre Carmelo, in qualità di direttore, mi racconta che qui «ci occupiamo di linguaggi e culture contemporanee, storie di donne e di uomini che hanno avuto impatto sulla società». Una realtà che nasce per volere di una persona lungimirante, la presidente Ornella Laneri,  con l’intenzione di lavorare realmente sul territorio avendo un interesse profondo a instaurare legami con artisti di tutto il mondo che qui hanno l’opportunità di esprimersi in dialogo con il luogo. Una novità della kermesse sono degli incontri e seminari, oltre a una mostra dedicata a Gabriele Basilico e una lectio magistralis di Mario Cresci. Molti, i premi e le borse di studio istituite dalla Fondazione per sostenere i giovani e i loro progetti. Prima di congedarmi, gli chiedo dove trovi le energie per dedicarsi a tutte queste attività. Mi risponde che ha avuto tanto dalla fotografia e gli sembra giusto cercaredi restituire quello che gli è stato dato.

3#Plenum Gallery

Plenum Gallery

Nata come luogo da destinare alle mostre fotografiche grazie all’intuizione di Franco Ferro, Alberto Castro e Maurizio Martena, la galleria Plenum ha inaugurato la sua prima mostra a novembre del 2016, ospitando il progetto Swimming Pool di Mária Švarbová. «I riscontri sono stati molto positivi e l’attenzione del pubblico catanese è stata crescente rispetto a una programmazione di circa sei mostre l’anno», racconta Massimo Siragusa, grande investigatore del contemporaneo e direttore artistico di Plenum. La sede si articola attraverso due sale disponibili per le mostre, un’area bookshop e un ambiente destinato agli incontri e ai workshop. «Tra le novità di questi ultimi mesi – prosegue Massimo – abbiamo affiancato alle attività di produzione di mostre, lo sviluppo di un percorso di formazione continua con un corso base, cui seguiranno altri corsi e diversi workshop. Il nostro intento è di dare vita a una struttura che diventi un riferimento per i protagonisti della cultura fotografica, dai fotografi ai photo editor, ai curatori, al fine di condividere le loro esperienze proprio qui a Catania. È importante che un luogo esprima una propria molteplicità».

di Benedetta Donato

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