12 Aprile 2020 di Redazione Redazione
Il nostro tour sui luoghi della fotografia in Italia giunge nella capitale. Tra la città eterna e la fotografia si instaura un rapporto basato sulla documentazione del passato, delle rovine, dei simboli e delle testimonianze di cui Roma è disseminata. Qui nascono i primi archivi e i centri di documentazione con l’intento di preservare l’immenso materiale prodotto. Città dei monumenti e delle fontane, dell’importante patrimonio naturalistico, di quegli scorci che si presentano come veri e propri set a cielo aperto, è stata teatro dei momenti più fiorenti dell’industria cinematografica: dal Neorealismo alla Dolce Vita, offrendo ispirazione a personaggi come Vittorio Storaro – indimenticato direttore della fotografia di tante pellicole – e dando vita a mitiche figure come i paparazzi. Roma continua a essere la città della luce, elemento fondamentale per la fotografia, che non smette di ispirare autori provenienti da ogni parte del mondo.
Ecco alcuni dei luoghi della fotografia di Roma selezionati da noi!

1# Palazzo Delle Esposizioni

Palazzo delle Esposizioni

La prima tappa del tour è il Palazzo delle Esposizioni, edificio progettato dall’architetto Pio Piacentini e inaugurato nel 1883. Di proprietà del Comune di Roma è gestito tramite l’Azienda Speciale Palaexpo, un ente comunale dipendente dall’assessorato alla Politiche Culturali e Centro Storico. «È uno spazio di cultura e suggestioni – così lo descrivono i responsabili dell’ufficio stampa –. «Con la costituzione dell’Azienda Speciale Palaexpo nel 1998 – proseguono – il Palazzo ha assunto un ruolo di primo piano nell’ambito delle attività culturali promosse dal Comune di Roma. Si è trattato della prima azienda in campo nazionale dedicata esclusivamente alla cultura con una prevalenza delle arti visive. Dopo cinque anni di lavori di restauro, la sede ha riaperto nel 2007 come centro culturale tra i più aggiornati, in continuo e proficuo scambio con le più importanti istituzioni culturali internazionali». Oltre 10.000 metri quadri, articolati su tre piani con una sala cinema e un auditorium, una sala polifunzionale, un laboratorio d’arte, un ristorante, una caffetteria e una grande libreria. Tra mostre d’arte, rassegne cinematografiche, performance musicali e presentazioni editoriali, particolare attenzione viene posta alla fotografia. Sono state allestite negli anni numerose mostre di autorevoli autori (Mimmo Jodice, Robert Doisneau, Helmut Newton), la collettiva con gli scatti premiati al World Press Photo e la recente Paradise Garage con opere di Jeff Bark.

2# ISFCI – Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata

ISFCI
Arrivo a San Lorenzo, storico quartiere universitario, dove ad attendermi trovo Jacopo Tofani, direttore generale dell’istituto e docente di Videomaking. Fondato nel 1985 da Silvio e Francesca Chiumento, l’ISFCI si attesta come una delle realtà storiche per la didattica fotografica che ha saputo rinnovarsi nel tempo. «Dal corso triennale, volto a formare professionisti del settore – racconta Jacopo – al corso di Fotogiornalismo, negli anni abbiamo cercato di diversificare l’offerta didattica con percorsi brevi, personalizzati e lezioni aperte». Ci muoviamo attraverso i 1.000 metri quadri della sede che, oltre alle aule, è dotata di bookshop, biblioteca, zona caffetteria e spazio espositivo. L’istituto mette a disposizione degli allievi più di 200mq di locali situati nei loft del celebre Palazzo Cerere, ex-pastificio degli anni Trenta, che ospita la Fondazione Pastificio Cerere per la promozione dell’arte contemporanea. Tante le iniziative. Dagli incontri gratuiti aperti al pubblico alle collaborazioni nate con realtà creative sorte nel quartiere come la galleria Matèria, fondata da Niccolò Fano, a Spazio Duale, dove gli studente hanno potuto promuovere i loro lavori

3# D.O.O.R.

D.O.O.R

Da San Lorenzo cammino verso il Pigneto, conosciuto come il quartiere di Pier Paolo Pasolini, Qui passeggio con Massimo Mastrorillo e Pamela Piscicelli che, insieme a Emanuele Mei, fanno parte del progetto do it original or renounce, da cui l’acronimo d.o.o.r. «Una struttura vicina all’idea di factory – afferma Massimo, noto fotografo –di condivisione, ricettacolo di energie creative che spesso hanno a che fare con la fotografia per promuovere visioni divergenti». Da qui la nascita della Door Academy/Divergent Visions. Elemento centrale di questa realtà è lo sviluppo di collaborazioni proficue e continuative nell’ottica di proporre un percorso originale. Non solo, d.o.o.r. è anche galleria e studio di consulenza. A parlarne è Pamela che, oltre a insegnare, si occupa anche della cura dei progetti: «La nostra è una vocazione polifunzionale che va dalla scrittura all’editing, dalla realizzazione di mostre fino alle call come Latent, realizzata in collaborazione con la galleria Matèria. Un concorso volto alla scoperta di nuovi talenti e alla creazione di inediti lavori fotografici». Molte e varie sono le attività di questo spazio che a novembre si è trasferito a Parigi, nel quartiere di Montmartre, per dare vita a un ciclo di eventi programmati per tutto il mese, dove hanno portato una visione differente nella capitale d’Oltralpe!

4# Officine Fotografiche

Officine Fotografiche

Raggiungo l’ultima tappa di questo viaggio romano arrivando alla Garbatella, il caratteristico quartiere conosciuto anche come «città giardino», vicino alla via Ostiense. In un’area industriale dismessa al centro di un importante progetto di riqualificazione, tra università, musei e laboratori, troviamo Officine Fotografiche, uno dei maggiori poli di promozione e produzione della cultura visiva in città. Ad attenderci c’è Emilio D’Itri, fondatore e responsabile della direzione artistica di uno spazio polivalente che si è imposto nel tempo come punto di riferimento per la fotografia a Roma e non solo. È stato Emilio, nel 2000, ad avere l’intuizione di creare uno spazio che, come lui stesso afferma, mancava. «Avevo in mente un luogo dove ci fosse la possibilità di condividere la fotografia, attraverso incontri, gruppi di lavoro e laboratori di ricerca, per alimentare il confronto». Così sono nate le prime presentazioni di libri fotografici con case editrici quali Postcart e Contrasto, i corsi di fotografia, le produzioni di mostre e tantissime altre attività che vedono spesso il coinvolgimento anche di realtà esterne. Lo spazio è di circa 600 mq, articolati su due livelli tra aule, sala di posa, camera oscura, aula digitale, gli uffici, una sala espositiva, la libreria e il caffè di Officine. È un luogo dedicato alla formazione continua, grazie a un’associazione attenta a intercettare i nuovi bisogni in ambito culturale. La lungimiranza e la capacità di visione di Emilio e dei suoi collaboratori han- no certamente premiato questa realtà, tra le più rilevanti in Italia, che ora ha una sede anche a Milano.

di Benedetta Donato
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