19 Aprile 2020 di Redazione Redazione
Il nostro tour sui luoghi della fotografia in Italia prosegue a Trieste, città con un porto che ha sempre rappresentato un ponte tra l’Europa occidentale e quella centro-meridionale, esercitando un fascino speciale su scrittori e artisti di tutto il mondo. In particolar modo, ricordiamo James Joyce, che dichiarava: «La mia anima è a Trieste», tanto era forte il suo legame con il luogo, Umberto Saba e il contemporaneo Claudio Magris che intitola evocativamente una sua recente pubblicazione Istantanee. Non solo, Trieste dà i natali a una delle figure più importanti dell’arte contemporanea, Leo Castelli. Collezionista e mercante d’arte rimane una leggenda per gli aspiranti galleristi di tutto il mondo. Italiano di origine e americano d’adozione, aprì la sua prima galleria a New York nel 1957, rivoluzionando le scelte espositive e lanciando nuove generazioni di arti- sti con un inedito modello di collaborazione. È stato il mentore di molti, basti pensare a Larry Gagosian, uno dei galleristi attualmente più importanti al mondo.
Ecco alcuni dei luoghi della fotografia di Trieste selezionati da noi!

1#Trieste Photo Days

Trieste Photo Days

Il festival ha mai tagliato il traguardo delle sei edizioni. Ne parlo con il direttore artistico Angelo Cucchetto, che racconta: «Trieste Photo Days è una manifestazione internazionale dedicata alla fotografia urbana che esplora la contemporaneità. Il festival è nato come momento di premiazione dei vincitori del noto concorso Urban Photo Award, organizzato dall’Associazione dotART e giunto alla decima edizione. L’ideatore della manifestazione è Stefano Ambroset che con Roberto Fermo dirige l’associazione dotArt – oltre al Premio Urban Photo Award, nel 2018 ha lanciato la piattaforma internazionale Exhibit Around, dedicata a progetti espositivi ed editoriali internazionali –. Nel 2016 sono stato chiamato ad assumere il ruolo di art director, rimodulando il festival e il Premio Urban e focalizzandoli sulla fotografia urbana». Angelo Cucchetto pone l’accento sulla centralità della fotografia urbana come punto in cui confluiscono generi diversi, dall’architettura al paesaggio, dal reportage alle ricerche concettuali e, ovviamente, la street photography, in tutte le accezioni attualmente intese. «Trieste – prosegue il direttore – è da sempre un polo per la fotografia – ricordo che qui è stato fondato uno dei primi circoli fotografici in Italia –. Questa città ha una storia da difendere, grazie anche a Fulvio Merlak che negli ultimi vent’anni la incarna e che sono riuscito a coinvolgere nel festival come organizzatore delle letture portfolio».

2#Spazio White

Spazio White

Accedo in un bell’appartamento del centro cittadino per incontrare Massimiliano Muner, fondatore di due interessanti realtà che sorgono presso lo stesso indirizzo. Procediamo in ordine cronologico, iniziando a parlare della realtà nata nel 2012 come polo didattico e di produzione di lavori su commissione che si avvale della collaborazione di vari professionisti. Le diverse edizioni del Gymnasium Fotografico, così sono chiamati i corsi di fotografia teorici e pratici attivati in questa sede con cadenza regolare, si svolgono con l’intento di condividere con i partecipanti alcune nozioni fondamentali della fotografia e di offrire una visione critica dei mezzi utilizzati per «provare a creare fin da subito – afferma Massimiliano – una propria identità fotografica con pochi strumenti o perlomeno per superare i concetti base per orientarsi in tal senso. Una sfida continua che, attraverso Gymnasium Fotografico, è realizzata con incontri teorici e scatti guidati assieme a qualche pillola di cultura dell’immagine». Oltre a questa attività, Spazio White lavora su commissione, producendo servizi fotografici pubblicitari e commerciali, spaziando dalla fotografia di interni e industriale a quella di ritratto, dallo still life allo sport fino alle cerimonie.

3#Silver Age

Silver Age

Silver Age è fondata da Massimiliano e da Luigi Tolotti come naturale evoluzione di un’attività che lo coinvolge a 360 gradi. Da una parte la sezione di produzione e di corsi strutturati, dall’altra l’associazione dedita alla promozione di iniziative artistiche e alla valorizzazione delle arti figurative, attraverso esposizioni, conferenze e incontri con gli autori, che qui assumono una dimensione molto particolare. L’appartamento, infatti, è organizzato all’occorrenza come un vero e proprio spazio espositivo. Caratterizzato da mobilio basso e dotato di un sistema museale di binari, si presta alla realizzazione di un allestimento in ogni ambiente, coinvolgendo anche le zone più insolite. La sensazione è quella di essere immersi in un’installazione continua e diffusa. «Vista la natura degli spazi – racconta Massimiliano – il pubblico può confrontarsi in maniera spontanea con gli autori». Per rimanere aggiornati sulle attività proposte non perdete d’occhio il loro sito e i canali social.
di Benedetta Donato
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