Vite precarie, costrette all’irregolarità e a condizioni insoddisfacenti, sono le protagoniste della mostra fotografica di Alberto Gandolfo HABITAT. Allestita all’Église di Palermo e curata da Benedetta Donato, l’esposizione inaugurerà il 3 e sarà visitabile dal 4 ottobre.
Insieme all’inaugurazione verrà presentato l’omonimo libro, edito da Kehrer Verlag, contenente tutte le opere esposte e il progetto dal quale sono nate.
Una problematica sociale
Tra abitazioni informali, condizioni di vita al limite dell’accettabilità e lavori irregolari, la vita dei migranti si articola lungo il filo di un rasoio. Guardando le case fatiscenti e improvvisate in cui molti migranti sono costretti a vivere, viene da chiedersi quale sia il concetto di casa e quali declinazioni è accettabile che esso assuma. Quelli di Alberto Gandolfo sono scatti di forte denuncia, risalenti a un lungo viaggio nel Sud Italia iniziato nel 2020, alla scoperta di una questione sociale diventata ormai un circolo vizioso.
Abbandonati a loro stessi, molti migranti sono relegati a insediamenti abusivi, che vengono ciclicamente abbattuti e in seguito ricostruiti. Dai ghetti dei campi di Acate, Campobello di Mazara e Cassibile in Sicilia, passando per le baraccopoli che sorgono nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria, fino alle porte delle abitazioni presenti all’interno degli edifici di Castel Volturno, in Campania. Le abitazioni mostrate sono lunghi accampamenti improvvisati, quanto di più lontano ci sia rispetto alla nostra idea di casa.
Dal forte impatto emotivo, le immagini di Gandolfo mostrano come per molte persone l’abitazione non rappresenti più un luogo sicuro dove sentire il calore familiare. Piuttosto, essa coincide con un senso di abbandono, precarietà e isolamento. Non più dunque indice di qualità della vita: l’habitat denunciato in queste immagini corrisponde alle condizioni minime di sopravvivenza dell’individuo.
HABITAT, tra mostra e libro
Curatrice dell’esposizione, Benedetta Donato è anche autrice di Le città invisibili, il capitolo introduttivo del libro HABITAT. “Tramite la fotografia, l’autore ha lavorato sul concetto di alterità e marginalità, tentando di ridurre le distanze e fornendo la possibilità di un racconto diverso rispetto alla narrazione cui siamo abituati” afferma la giornalista, aggiungendo: “Non si dimentica ciò che esiste in questi insediamenti, in quanto è evidente l’aderenza alla realtà, che rimane drasticamente innegabile, senza sensazionalismi o distorsioni”.
Il volume è corredato da un progetto grafico di TomoTomo Studio e dal contributo della giornalista Cecilia Ferrara.
Info
Dal 4 ottobre al 25 ottobre 2024.
Inaugurazione: giovedì 3 ottobre, ore 18:30, con la presenza del fotografo e di Benedetta Donato.
Orari: dal martedì al venerdì, 16:00 – 18:30; sabato su appuntamento.
Luogo: Église, Via dei Credenzieri, 90133 Palermo.