Rinominato “l’occhio del secolo” per la capacità di cogliere gli attimi, Henri Cartier-Bresson arriva a Rovigo dal 28 settembre.

26 Settembre 2024 di Redazione Redazione

È alle porte la più importante mostra monografica italiana su Henri Cartier-Bresson, che dal 28 settembre esibirà tra le sale di Palazzo Roverella a Rovigo le immagini scattate in Italia dal celebre artista.

Un rapporto quarantennale, iniziato negli anni Trenta e terminato negli anni Settanta, quello tra uno dei fotografi francesi più noti e il Bel Paese, basato su un profondo interesse e rispetto. Sono circa 200 le immagini esposte tra le sale del palazzo, e saranno corredate da un ricco archivio di documenti, riviste, giornali, volumi e lettere dalla vita dell’artista.

Curata da Clément Chéroux e Walter Guadagnini, Henri Cartier-Bresson e l’Italia è realizzata in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e la Fondazione CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, con la promozione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi. Le opere saranno esposte fino al 26 gennaio.

Henri Cartier-Bresson, Siena, 1953.
 © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos.
Henri Cartier-Bresson, Siena, 1953 © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

Il lungo viaggio di Henri Cartier-Bresson in Italia

In apertura alla mostra le immagini di un giovanissimo Cartier-Bresson nella sua prima esperienza in Italia, quando negli anni Trenta si accompagna all’amico André Pieyre de Mandiargues, giovane poeta e scrittore, e alla sua compagna, la pittrice Leonor Fini. Sarà proprio in questo lasso temporale che “l’occhio del secolo”, nome con cui è passato alla storia, ci regalerà alcuni tra i suoi scatti più famosi.

A seguire, il percorso attraversa gli anni Cinquanta, periodo in cui Cartier-Bresson si addentrò nell’entroterra abruzzese e lucano. Erano anni di fermento per il Sud Italia, animato da questioni civili e cambiamenti sociali, ben documentati dal noto pittore e scrittore Carlo Levi. Sarà proprio a lui che Cartier-Bresson si ispirerà per i suoi scatti, che renderanno celebre Scanno, nei pressi di L’Aquila.

Si prosegue poi con le immagini scattate a Roma, Napoli, Venezia nel periodo che va dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta. Ça va sans dire, il fotografo è ormai sulla bocca di tutti, il suo nome è leggenda. Viene ingaggiato dalle principali riviste illustrate dell’epoca, come “Holiday” e “Harper’s Bazaar”, sulle quali usciranno gli scatti alle grandi città italiane. In particolar modo è con Roma che Cartier-Bresson darà risalto al clima italiano di quegli anni, mostrando l’unicità di una meta non ancora omologata all’imperante cultura estera.

Infine, l’ultima sezione della mostra è dedicata ai primi anni Settanta, che vedono come protagonista Matera. Il viaggio fotografico ripercorre le tappe visitate vent’anni prima dal fotografo e vi si legge l’inesorabile incedere del tempo, con i cambiamenti industriali che ha portato e le tradizioni locali ancora persistenti.

Info

Date: dal 28 settembre 2024 al 26 gennaio 2025.

Orari: dal lunedì al venerdì, 9:00-18:00; sabato e domenica, 9:00-19:00.

www.palazzoroverella.com

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