3 Novembre 2020 di Redazione Redazione

Viviamo in un’epoca in cui quasi tutto il processo fotografico può essere eseguito attraverso uno schermo. Le inquadrature sono composte sui display dei mirini elettronici, le immagini modificate sui monitor dei computer e il risultato poi condiviso tramite i dispositivi smart. Alcune foto, pur potenzialmente sotto gli occhi di milioni di persone una volta pubblicate online, non conoscono mai il… piacere della carta. Per fortuna, la rinascita delle macchine fotografiche “istantanee” come le Polaroid e la popolarità dei centri di stampa online sono la prova che c’è ancora un’enorme voglia di stampe “fisiche”.

Innegabilmente, c’è qualcosa di magico nel tenere una fotografia tra le mani. Ma le stampe sono anche un ottimo modo per analizzare il nostro lavoro, poiché ci consentono di dare una forma reale ai nostri sforzi e di vederli sotto una luce differente. Potremmo notare cose che ci sono sfuggite sullo schermo e scoprire che una fotografia di cui non siamo particolarmente convinti raggiunge il suo vero potenziale solo su carta. La stampa è anche un modo per esprimere la nostra creatività: cosa e in che modo stampare può diventare, infatti, parte del nostro stile. Una soluzione semplice ed economica per iniziare a stampare il nostro lavoro è tramite una servizio online, ma se pretendiamo il pieno controllo sulla resa delle immagini, niente batte la stampa “fatta in casa”. Ecco dunque un piccolo assaggio di quale attrezzatura è in grado di assecondare le nostre necessità e di qual è la maniera migliore per cominciare.

1#Un display di qualità e la sonda

Display di qualità

Gli schermi con pannello IPS (sia per desktop sia per notebook) sono preferibili per il fotoritocco. Producono una visione coerente con ampi angoli di visualizzazione e vantano colori e contrasto di buon livello. Marchi come EIZO, BenQ e Dell producono monitor specialistici e anche i display Mac Retina fanno il loro dovere nell’ambito della fotografia. Sonde per la calibrazione come SpyderX di Datacolor garantiranno che la visualizzazione sia sempre accurata.

2#La stampante a getto d’inchiostro

La stampante a getto d'inchiostro

Essenzialmente ci sono due tipi di inchiostro a rifornire le testine di una inkjet (vedi “Top Tip” in alto nella pagina accanto). Bisogna poi prendere in considerazione il formato della carta: mentre un modello A4 è perfetto per le stampe “di tutti i giorni”, per il fine-art è preferibile una stampante in formato A3 – che però richiedono molto spazio e costano in genere molto di più, non solo al momento dell’acquisto ma anche tenendo conto dei consumabili (carta e inchiostro).

3#Il tipo di carta

Il tipo di carta

La carta ha un forte impatto sul modo in cui l’immagine digitale verrà riprodotta. La prima considerazione da fare è se usare carta fine-art o fotografica. La prima di solito è in cotone al 100% ed è priva di acidi, il che la fa durare più a lungo. In quanto tale, è spesso la preferita per l’archiviazione. La comune carta fotografica è perfettamente in grado di restituire stampe di qualità, può apparire più brillante e regalare neri più profondi.

4#La finitura

La finitura

Vale sempre la pena di sperimentare con carta di differenti finiture, ma per iniziare proviamo con quella lucida per
la stampa di foto dai colori vivaci e con quella opaca per le immagini in bianco e nero. Sono disponibili anche carte “intermedie” con finitura semilucida (riproducono bene i toni più vividi senza però la lucentezza a volte eccessiva delle carte lucide) e semiopaca.

5#I profili ICC

I profili ICC

Carte diverse non portano a colori e tonalità sempre coerenti con quello che vediamo a schermo. La soluzione è quella di installare un profilo ICC per ogni combinazione di stampante+carta che utilizziamo. Sebbene esistano profili generici, alcuni produttori offrono anche profili ICC personalizzati in abbinamento all’acquisto delle proprie risme.

6#La prova colore

La prova colore

Dopo aver scaricato un profilo ICC per la nostra combinazione stampante/carta, possiamo visualizzare in anteprima l’aspetto che avrà la foto una volta stampata. Questo processo è chiamato “soft proofing” e può essere eseguito in Photoshop CC. È importante perché consente di modificare la “copia” in anteprima dell’immagine e di avvicinarla il più possibile alla versione originale.

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