Paolo Monti in pillole
Scoperta la fotografia grazie alla passione del padre, negli anni Cinquanta Monti decide di fare dell’ottava arte la sua professione, realizzando importanti progetti e collaborazioni: fotografo della X Triennale di Milano nel 1954, collabora all’apparato iconografico della Storia della Letteratura Italiana di Garzanti nel 1965 e della Storia dell’Arte Italiana di Einaudi nel 1979. Parallelamente, porta avanti una sua ricerca personale che spazia dal ritratto alle immagini di Milano e Venezia, fino agli esperimenti astratti.
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Nel 2008, la Fondazione BEIC – Biblioteca Europea di Informazione e Cultura ha concluso l’acquisto del Fondo Paolo Monti, che comprende la Biblioteca e l’Archivio fotografico, composto da 223mila negativi, 12.244 stampe e 790 chimigrammi, e conservato presso il Civico Archivio Fotografico del Comune di Milano al Castello Sforzesco. Ben 16.920 immagini sono disponibili online nella Biblioteca digitale di Fondazione BEIC. Inoltre, sul sito di Google Arts & Culture, Fondazione BEIC ha messo a disposizione tre “esposizioni online” con alcuni scatti che il fotografo ha dedicato ai Navigli di Milano, alle periferie e al lavoro.