Fino al 22 maggio al Museo di Roma in Trastevere gli scatti di Begoña Zubero raccontano la ricostruzione di Mosul.

27 Gennaio 2022 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Sono dedicati a Mosul e al suo ritorno alla quotidianità, dopo la resa dello Stato Islamico, gli scatti realizzati dalla fotografa e artista di Bilbao Begoña Zubero.

Una selezione di diciotto immagini, scattate nel dicembre 2018 durante la fase di ricostruzione della città, è ora riunita nella mostra NEEEV. Non è esotico, è vitale, al Museo di Roma in Trastevere fino al 22 maggio 2022.

Mosul
© Begoña Zubero

Mosul nei giorni della ricostruzione

Con un taglio che non vuole essere semplicemente documentaristico, Begoña Zubero mostra la città di Mosul nel momento in cui inizia la sua ricostruzione, dopo la terribile offensiva che ha portato alla sconfitta dello Stato Islamico.

È il momento in cui la città ritorna, sorprendentemente, a una vita quotidiana che immaginiamo impossibile. Ma che risorge tra le crepe della distruzione, grazie alla capacità dell’essere umano di sopravvivere in condizioni avverse.

Mosul
© Begoña Zubero

Le immagini esposte, di grande formato, fanno parte di un progetto realizzato dalla fotografa durante la sua residenza di due mesi in Iraq, presso la Moving Artist Foundation. Obiettivo della fondazione è di mettere in relazione artisti che operano in zone di conflitto con artisti dei Paesi Baschi.

Begoña Zubero

Nata a Bilbao nel 1962, si è formata come fotografa a Madrid e New York. Nel corso della sua carriera si è mossa tra diversi generi. Dalla fotografia realista degli spazi urbani e le nature morte alla sperimentazione dell’astrattismo tramite una fotografia fortemente soggettiva.

Attratta dall’architettura del potere dei regimi totalitari europei del XX secolo, è arrivata a Roma nel 2002, punto di partenza del suo progetto Existenz. Un lavoro che l’ha portata poi a Berlino, Varsavia, nei campi di concentramento di Auschwitz, Birkenau e Majdanek, Mosca ed Erevan.

Insieme all’architetto Ignacio González Galán ha partecipato alla XIV Biennale di Venezia di Architettura, curata da Rem Koolhaas, con il progetto Cinecittà Occupata. Le fotografie si incentravano sull’importanza dello spazio architettonico e sociologico di Cinecittà.

Ha partecipato anche all’esposizione Extraordinary Vision “L’Italia ci guarda”, inaugurata presso il Museo MAXXI di Roma il 2 giugno del 2016, in occasione del 70° anniversario della Repubblica Italiana.

La sua ultima mostra in Italia, La cultura è capitale, è stata realizzata nell’ambito di Matera Capitale della Cultura nel 2019, nell’Ipogeo Motta. Sue opere sono presenti in diverse collezioni. Tra le borse di studio e i premi ricevuti vanno segnalati il Premio Internacional de Fotografía Pilar Citoler, la borsa di studio di arti plastiche della Fundación Botín, e la borsa dell’Academia de España a Roma.

Info

La mostra è allestita presso il Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1b – Roma. Orari: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

Fino al 27 febbraio, biglietto unico integrato con accesso anche alla mostra di Margaret Bourke-White.

L’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Ambasciata di Spagna in Italia. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.

www.museodiromaintrastevere.it

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