13 Giugno 2017 di Redazione Redazione

Dal 30 giugno al 30 luglio 2017, in Sicilia, nella splendida cornice barocca di Ibla, si svolgerà la VI edizione di Ragusa Foto Festival dedicato al linguaggio della fotografia che più di altri comunica e interpreta la complessità della società contemporanea.



Durante le giornate inaugurali, da venerdì 30 giugno a domenica 2 luglio, si apriranno le mostre e si svolgeranno seminari, proiezioni, educational, premio portfolio, talk, animati da protagonisti della fotografia di primo piano che solleciteranno un confronto fra le differenti espressioni di creatività, promuovendo una riflessione attorno al tema di quest’anno, le metamorfosi del territorio.
Per l’edizione 2017, Ragusa Foto Festival volge lo sguardo oltre il Mediterraneo per dedicarsi ai cambiamenti del territorio provocate da comportamenti umani che mettono quotidianamente in pericolo il pianeta e l’umanità. I progetti esposti in occasione della sesta edizione, mostrano quello che si sta già verificando, ponendo l’accento sull’urgenza di intervenire prima possibile.
Il festival è prodotto dall’associazione culturale Antiruggine, in collaborazione con il Comune di Ragusa, e patrocinato dal Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa e dalla Camera di Commercio. Quest’anno la direzione artistica del festival si avvale di un comitato scientifico composto dai fotografi Fabio Florio, Roselena Ramistella, Javier Marcelo Cabrera e della fondatrice Stefania Paxhia, giornalista.
PREMIO MIGLIOR PORTFOLIO Anche quest’anno l’iscrizione alle letture portfolio rimane gratuita. Inoltre, chi partecipa alle letture, potrà candidarsi alla selezione per il Premio Miglior Portfolio 2017. La giuria, composta da tutti i lettori coinvolti, decreterà al vincitore un premio di 500 euro e la produzione ed esposizione della mostra all’edizione 2018. Per l’edizione 2017 i lettori sono Paola Binante, fotografa professionista, docente e coordinatrice del corso specialistico di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e del corso specialistico in Fotografia all’ISIA, (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Urbino; Enrico Bossan fotografo e scopritore di talenti, responsabile del dipartimento di Fotografia della scuola Fabrica del Gruppo Benetton, direttore editoriale di Colors magazine e responsabile dell’area Editorial; Benedetta Donato curatrice indipendente, collabora stabilmente con diverse realtà espositive ed editoriali italiane. Lettore portfolio e membro di giuria in note manifestazioni e festival di settore. E’ contributing editor per le riviste IL FOTOGRAFO e  EYESOPEN!; infine Paolo Versone, fotografo e membro della Agence VU di Parigi, collabora con le principali riviste italiane e internazionali.
 
“COMUNCARE LE METAMORFOSI DEL TERRITORIO ATTRAVERSO IL FOTOREPORTAGE”. 
Tra gli eventi in programma durante le giornate inaugurali, sabato 1 luglio 2017, si tiene il seminario che varrà per la formazione obbligatoria dei giornalisti promosso dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. È online sulla piattaforma SIGEF.
“Raccontare, comunicare, informare e divulgare tramite il linguaggio della fotografia, la necessità urgente di affrontare le giuste misure per proteggere il nostro pianeta, la società, i diritti umani e promuovere la giustizia sociale tra le popolazioni vulnerabili”.
Saranno presenti: Francesco Zizola, fotogiornalista tra i fondatori agenzia Noor, Amsterdam; Hossein Farmani, fondatore Lucie Awards Foundation, Los Angeles; Paolo Verzone, fotoreporter Agence VU, Parigi; Silvia Gaiani policy consultant alla FAO, Roma; Sandro Serenari​ presidente di E-qo ONG organizzazione non governativa accreditata al Parlamento europeo; Antonio Fraschilla, giornalista di Repubblica Palermo, autore di “Grandi e inutili, le grandi opere in Italia” per Einaudi.
SLIDELUCK GOES TO RAGUSA FOTO FESTIVAL. Prevista la proiezione di una selezione di lavori provenienti dall’archivio di Slideluck global, a cura di Maria Teresa Salvati responsabile europea di Slideluck, dedicata al tema di quest’anno, le metamorfosi del territorio provocate da comportamenti che mettono quotidianamente in pericolo il pianeta e l’umanità.
Slideluck un’organizzazione artistica, internazionale e no-profit, con sede a New York, che si dedica alla creazione e al rafforzamento del senso di aggregazione e di condivisione attraverso la fotografia e si rivolge a fotografi, curatori, collezionisti ed editor,. Dal 2000 Slideluck organizza eventi in oltre 100 città in tutto il mondo mostrando i lavori di più di 10.000 artisti.
AUTORI E MOSTRE. A Palazzo Cosentini dal 30 giugno al 30 luglio sono in mostra due collettive e quattro autori di fama internazionale che rivelano il rapporto fra l’uomo e l’habitat che gli è stato affidato.
“Climate Change Evolution”, è stata realizzata per l’apertura nel 2015 della XXI Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico (COP21) a Parigi. La collettiva comprende gli scatti dei più grandi autori contemporanei, alcuni dei quali hanno dedicato le proprie attività a documentare le cause e gli effetti dei cambiamenti climatici, ed è curata da Hossein Farmani, fotografo e fondatore della Lucie Awards Foundation di Los Angeles
Tra le tragiche conseguenze dei cambiamenti climatici c’è l’innalzamento del livello dei mari. Quest’anno Francesco Zizola, fra i tanti reportage dedicati al mare, espone “The dark side of the (honey) moon” uno dei suoi progetti dedicati alle isole Maldive, paradiso in pericolo che rischia di scomparire sommerso dall’Oceano Indiano come conseguenza del riscaldamento globale.
Il fotogiornalista tedesco Peter Bauza, vincitore WPP 2017, con il suo racconto visivo “Copacabana Palace”, rivela la dura quotidianità di oltre 300 famiglie che occupano un complesso condominiale mai terminato, costruito oltre 30 anni fa, a circa 60 km dalla capitale carioca. Sono il volto scomodo delle Olimpiadi di Rio 2016. Quasi sempre accanto ai paesaggi del degrado ambientale, si trovano territori in stato di abbandono e rovina, caratterizzati da povertà, mancanza di lavoro ed emarginazione.
L’altra collettiva, “Territorio di formazione” curata dalla fotografa e docente Paola Binante, nasce dalla riflessione sulla portata metodologica dello studio della fotografia nelle istituzioni italiane di Alta Formazione Artistica (Accademia di Belle arti di Bologna e ISIA di Urbino); comprende i lavori di sette giovani autori italiani, e approfondisce l’uso della fotografia come strumento di ricerca sul territorio partendo dal presupposto che la comunicazione visiva è un mezzo per analizzare, una scrittura capace di diverse interpretazioni. A questa evidenza, nel lavoro di Piergiorgio Sorgetti e Mattia Parodi, si affiancano l’applicazione di un metodo in parte scientifico, il ricorso all’archivio come innesco di un processo di rilettura del territorio in quello di Caterina Iiriti, la combinazione tra realtà e visione nella sua possibile ambiguità per Vanesa Lucchetti e Andrea Lopetrone, fino alla riflessione del luogo traslata dal racconto per Raffaella Losito e Igor Londero.
Il progetto di Andrea Alessio, “Un_Natural Bestiary”, denuncia come sia morta la nostra natura animale chiusa su sé stessa tra i propri artifici, quasi come un orso indotto tra le rocce finte in uno zoo o di un museo, dove capita di non distinguere un animale vivo, ferito nel suo istinto, da un animale imbalsamato, rigido e goffo allo stesso tempo.
Insomma affrontare le questioni ambientali nella loro diversità non è un compito facile e diventa sempre più allarmante. Guia Besana nel suo progetto dal titolo “Poison”, cerca di rappresentare visivamente la sua preoccupazione per i disastri causati da certi comportamenti umani sbagliati. Immagini di donne che si trovano, in maniera sentimentale, all’interno di scene di distruzione e corruzione compiuta o che definiscono candidamente l’inevitabile conseguenza. che non prendono in considerazione i rischi a cui il nostro pianeta e suoi abitanti stanno andando incontro.


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