A Palazzo Grimani una grande mostra dedicata a Inge Morath che celebra il legame tra la fotografa e la città lagunare.

10 Gennaio 2023 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Dal 18 gennaio al 4 giugno 2023 Museo di Palazzo Grimani a Venezia ospita Inge Morath. Fotografare da Venezia in poi, mostra a cura di Kurt Kaindle e Brigitte Blüml, con Valeria Finocchi, che celebra il legame tra la fotografa e la città lagunare.

Il percorso espositivo raccoglie circa 200 fotografie di Inge Morath, con un focus specifico su Venezia anche con il supporto di documentazione inedita. Molte di queste fotografie veneziane, circa un’ottantina, non sono mai state esposte prima in Italia.

Inge Morath, Venezia, 1955 © Fotohof archiv / Inge Morath / Magnum Photos

A questi scatti si affianca inoltre una selezione dei principali reportage fotografici dedicati a Spagna, Iran, Francia, Inghilterra-Irlanda, Stati Uniti, Cina e Russia. Oltre alla sezione dedicata ai ritratti, che ebbero molta importanza nella sua ultima parte di carriera.

La mostra di Inge Morath a Venezia

Nel novembre del 1951 Inge Morath (Graz 1923 – New York 2022) giunge a Venezia con il neo sposo Lionel Burch. All’epoca la Morath lavorava per l’agenzia Magnum Photos non come fotografa ma come collaboratrice redazionale. Si occupava, dunque, della realizzazione delle didascalie che accompagnavano le immagini dei suoi colleghi fotografi Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e Robert Capa.

Affascinata dalla città, in particolare dalla sua luce sotto la pioggia, chiama Robert Capa, responsabile della Magnum, per suggerirgli di inviare un fotografo in grado di catturare la magia di Venezia. Capa la invita allora a prendere lei stessa la macchina fotografica.

“Ero tutta eccitata”, ricordava Inge Morath. “Sono andata nel luogo in cui volevo scattare le mie fotografie e mi sono fermata: un angolo di strada dove la gente passava in un modo che mi sembrava interessante. Ho regolato la fotocamera e ho premuto il pulsante di scatto non appena ho visto che tutto era esattamente come volevo”.

È stata come una rivelazione. Realizzare in un istante qualcosa che mi era rimasto dentro per così tanto tempo, catturandolo nel momento in cui aveva assunto la forma che sentivo giusta. Dopo di che, non c’è stato più modo di fermarmi”.

Fotografare come necessità

Nel 1955, quattro anni dopo quelle prime fotografie, l’Agenzia Magnum la invia nuovamente a Venezia per conto de L’Oeil, rivista d’arte che aveva scelto di corredare con scorci veneziani un reportage di Mary McCarthy. Una volta a Venezia, ricorda la fotografa, “per ore andai in giro senza meta, solo a guardare, ossessionata dalla pura gioia di vedere e scoprire un luogo. Ovviamente avevo divorato libri su Venezia, sulla pittura e su quello che avrei dovuto fare. Il mio cervello ne era pieno…”

“Il mio divertimento maggiore era quello di sedermi alla Scuola degli Schiavoni e immergermi nelle opere di Carpaccio, quasi sempre da sola. O passare il tempo in compagnia del Tiepolo, era la fine del mondo. La sera i miei piedi erano stanchi e anche nel sonno mi trovavo ancora a camminare su innumerevoli ponti, le onde dei canali come pietrificate”.

Inge Morath, Autoritratto, Gerusalemme, 1958 © Fotohof archiv / Inge Morath / Magnum Photos

Come sarei felice di aver catturato con la mia macchina fotografica qualcosa che mi ha commosso, come la donna davanti al cancello del Palazzo Fürstenberg con i gomiti piegati dietro la schiena o le scarpe dimenticate davanti a una fontana, la quotidianità in tutto la sua precaria bellezza”.

Fotografare era diventata per me una necessità e non volevo assolutamente più farne a meno”.

Info

La mostra è promossa dalla Direzione regionale Musei Veneto (direttore Daniele Ferrara) e la società Suazes che, alcuni anni fa, ha fatto conoscere in maniera dettagliata la carriera di Inge Morath in Italia. In collaborazione con Fotohof, Salisburgo, con il patrocinio e il sostegno del Forum Austriaco di Cultura di Milano.

Museo di Palazzo Grimani
Ramo Grimani
Castello 4858, Venezia

Orari: martedì-domenica dalle 10.00 alle 19.00; ultimo ingresso ore 18.30. Lunedì chiuso.

www.ingemorathexhibition.com

C'è 1 commento

Lascia un commento

qui