13 Agosto 2019 di Vanessa Avatar

Nato a Spilimbergo il 9 agosto 1932, Italo Zannier è una delle figure più importanti in ambito fotografico. Tra i suoi primi rapporti con l’arte, non si può non notare il suo interessamento al cinema, che lo condusse a porsi dietro l’obiettivo di una macchina fotografica, diventando un apprezzatissimo fotografo. Data importante fu il 1955 quando Zannier, insieme ad altri grandi fotografi tra cui Nino Migliori e Fulvio Roiter, fondò il Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia, con cui pubblicò il primo ed unico manifesto di fotografia Neorealista in Italia. Il fotografo friulano deve la sua grandezza alla sua capacità di vedere la fotografia sia con gli occhi di un fotografo che dandone una suggestione critica e storica. Zannier è sempre riuscito a mantenere separati questi due approcci al mondo fotografico, ed è proprio grazie a questo suo pluralismo intellettuale che possiamo vederlo come un ideologo della fotografia e dell’immagine. Dopo la realizzazione di numerosi fotolibri e importanti reportage, nel 1976, a seguito del terremoto del Friuli, con la mostra Fotografia&fotografie, Zannier abbandona la pratica fotografica per dedicarsi a tempo pieno all’insegnamento accademico, a cui ha affiancato un’intensa attività di critico e curatore che lo ha visto impegnato, per oltre 40 anni, nella realizzazione di importanti mostre in italia e all’estero.

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