23 Luglio 2019 di Vanessa Avatar

Jeff Bark – Paradise Garage è la prima personale in Italia del fotografo statunitense Jeff Bark che riunisce un corpus composto da più di cinquanta opere inedite, dedicate alla Città Eterna.
La mostra, curata da Alessio de’Navasques, è pensata come un percorso che coinvolge il pubblico, trasportandolo nel mondo onirico ideato dal fotografo: ogni immagine è sapientemente costruita da Bark come fosse il frammento sospeso di una storia; nel suo garage nell’Upstate New York, è lui stesso a trasformare gli spazi e le pareti nude in scenari evocativi ed enigmatici in cui convivono riferimenti iconografici all’arte del passato e dettagli stranianti. I set ideati dal fotografo per la mostra al Palazzo delle Esposizioni – frutto di un processo di studio e di creazione artigianale – diventano paesaggi surreali, scene conviviali, ritratti monumentali che rievocano, in chiave contemporanea, lo spirito delle grandi quadrerie allestite per temi nei palazzi barocchi romani.

Jeff Bark- Paradise Garage

Interni domestici, nature morte, paesaggi naturalistici, wunderkammer assemblate sono alcuni dei soggetti ricorrenti, dove il falso diventa reale e la realtà assume forme ingannevoli, in un gioco di prospettive e ribaltamenti. I dettagli ingigantiti, le inaspettate proporzioni aprono nuove letture di oggetti e situazioni, mettendo in discussione convenzioni temporali e stilistiche.Jeff Bark ha iniziato questo progetto oltre due anni fa: una breve visita nella capitale italiana ha innescato un singolare processo creativo di ricostruzione del Gran Tour nel Bel Paese, tra immaginario e reale. Il suo punto di vista restituisce poesia agli oggetti, in parte souvenir trovati nei flea market americani, che diventano il punto di partenza di grandiose composizioni e solenni ritratti: rappresentazioni simboliche e allegoriche della natura umana, concepite grazie ad un uso sapiente della luce e alla ricchezza dei dettagli, che sono spesso elementi spiazzanti e inaspettati. Ogni immagine appare, quindi, come estrapolata da una misteriosa sequenza, di cui non si conosce l’inizio e l’epilogo. L’autenticità e l’ambiguità, la bellezza sensuale, le luci e le ombre, sono le coordinate di un Viaggio in Italia privo di una precisa connotazione spaziale e cronologica, che evoca momenti artistici che vanno dal Rinascimento, al Barocco, ai film di Fellini e Visconti. Il limite di uno spazio ridotto come quello del suo garage, ha stimolato Bark in questo approccio meticoloso e cinematografico, che rende il lavoro profondamente pittorico, mettendolo in relazione con tutta la storia dell’arte europea, italiana e fiamminga.

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