12 Ottobre 2021 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Novanta scatti per altrettante protagoniste della fotografia dal primo Dopoguerra a oggi. È la grande mostra Le donne e la fotografia, ospitata fino al 28 novembre alla Fondazione Luciana Matalon di Milano e dedicata al contributo innovativo che le donne hanno dato al linguaggio fotografico.

Le grandi protagoniste della fotografia

Diane Arbus, Margaret Bourke-White, Lisetta Carmi, Gerda Taro, Lisette Model, Marina Abramovic. E ancora, Tina Modotti, Francesca Woodman, Nan Goldin, Sophie Calle, Cindy Sherman, Inge Morath. Ecco alcune delle artiste che si potranno ammirare in mostra grazie all’attento lavoro di selezione svolto dai curatori Maria Francesca Frosi e Dionisio Gavagnin.

Che spiegano: «La produzione artistica femminile si distingue da quella maschile per una specificità determinata da una sensibilità distinta per ragioni di natura, di cultura, di ruolo sociale. Da un lato la donna è influenzata dal proprio ruolo di madre, che la rende empatica e sensibile alla sopravvivenza e al benessere umano. Il secondo tema trainante è quello dell’identità in ambito sociale, sentita come compressa o inespressa».

protagoniste della fotografia

Vanessa Beecroft, VB52. 98. NT Castello di Rivoli, Torino, 2003

Proprio l’empatia e l’identità sono i due macro-temi in cui si articola il percorso espositivo, ulteriormente suddivisi in quattro capitoli: “La ricerca del sé tra identità femminile e ruoli sociali”, “Simpatie”, “Donne, moda, costume”, “Sul pezzo. Dentro all’attualità”.

Tra empatia e identità

Tratto comune a molte delle protagoniste della fotografia del Novecento, l’empatia emerge per esempio in Dorothea Lange, pioniera della fotografia sociale che documenta le conseguenze della crisi del ’29, e in Gerda Taro, presente in mostra con uno scatto che ritrae un membro della milizia repubblicana durante la Guerra Spagnola. Ma anche negli scatti di Letizia Battaglia, Regina José Galindo, Yto Barrada, che affrontano argomenti quali la guerra, l’emigrazione, la violenza.

Altro tema dominante riguarda l’identità della donna nel contesto sociale. Che talvolta emerge come riflessione sul rapporto fra il corpo e il mondo circostante – è il caso di Francesca Woodman – o come denuncia dei ruoli minoritari e stereotipati, o di comportamenti “alla moda”, a cui la donna viene costretta.

protagoniste della fotografia

Manassè Studio, Mein Zukerl, 1926

Ad accompagnare la mostra anche un calendario di incontri, a cura di Dionisio Gavagnin, con alcune delle artiste. Venerdì 22 ottobre, ore 17.30, incontro-intervista con Ottonella Mocellin dal titolo I’ll be your mirror. Intorno all’arte partecipata (al femminile). Giovedì 28 ottobre, ore 17.30, Un percorso fotografico tra sogno e pensiero: incontro-intervista con Silvia Camporesi. Giovedì 4 novembre, ore 17.30, incontro-intervista con Valeria Sangiorgi dal titolo Il consumo del corpo.

Venerdì 19 novembre, ore 17.30, proiezione del video El canto se hizo grifo (Il canto si è fatto grido) collegamento in video-conferenza con Regina José Galindo sul tema La violenza sulle donne. Modi di riaffermazione della libertà tra performance e fotografia.

protagoniste della fotografia

Regina José Galindo, Piedra, Sao Paolo, Brazil, 2013

Infine, giovedì 25 novembre, ore 17.30, incontro-intervista con Libera Mazzoleni dal titolo Sguardo di genere sul Mondo.

Info

La mostra è organizzata in collaborazione con l’associazione culturale Mandr.agor.art e con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano.

È possibile visitarla fino al 28 novembre 2021 da martedì a domenica, ore 10-19.

www.fondazionematalon.org

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