20 Luglio 2020 di Nicole Moglia Avatar

L’Eros della Rivoluzione di Tina Modotti , in esposizione a Palazzo Merulana, sarà prorogata fino al 30 agosto. La mostra è un vero e proprio viaggio in quattro tappe che parte con le immagini iconiche che hanno reso l’autrice la fotografa più influente di inizio secolo. Il suo sguardo così acuto e particolare mostra una straordinaria capacità di raccontare la complessità di una rivoluzione senza mai perdere la delicatezza di porgere attenzione anche al più piccolo dettaglio. 

Ma chi è Tina Modotti?

Nata a Udine nel 1896, a causa delle difficili condizione di vita, a soli 17 anni si imbarca su un piroscafo diretta verso la California, dove la attendono il padre e la sorella. Lì, conosce e si innamora del pittore canadese Roubaix de l’Abrie Richey, con cui si trasferisce a Los Angeles. Qui, intraprende una breve carriera holliwoodiana, ma presto incontra il fotografo Edward Weston, che diventa sue mentore. Con lui si trasferisce in Messico nel 1923. Legati da un’intensa passione e influenzati dal costruttivismo europeo e dall’estridentismo messicano, fotografano inizialmente gli stessi soggetti, ma sin da subito emerge la personalità fotografica densa di umanità della Modotti. L’amore per Weston è destinato a finire per essere rimpiazzato da una fervente passione politica. La sua attività artistica va sempre di pari passo con l’impegno politico, umano e sociale. La Modotti si concentra soprattutto sul ritratto e sul soggetto umano, raffigurato sempre in modo da evidenziarne la dimensione emotiva. Tra i suoi amici del periodo, figurano nomi di grandi artisti e intellettuali, tra cui Frida Kahlo, Julio Antonio Mella e Vittorio Vidali. Dalla fine degli anni Trenta in poi, cacciata dal Messico per non aver rinnegato il comunismo, il coinvolgimento di Tina Modali per la politica sarà tanto intenso da portarla ad abbandonare la fotografia. La Modali muore nel 1942 a Città del Messico dentro un taxi che la sta riportando a casa.

L’obiettivo di Tina Modotti è stato sempre quello di raccontare il mondo e le diverse sfaccettature della vita senza però la pretesa di fare arte, ed è proprio questo che ancora oggi affascina lo spettatore e la consacra come una delle maggiori fotografe del Novecento.

Per ulteriori informazioni visita il sito: www.palazzomerulana.it

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