7 Maggio 2019 di Vanessa Avatar

Lewis Wickes Hine

Lewis Wickes Hine (1874-1940) sociologo, giornalista e fotografo visse a New York. Riteneva la fotografia un ottimo strumento di comunicazione e sviluppo culturale. Il suo scopo era promuovere le riforme sociali e lo fece denunciando le condizioni di sfruttamento delle classi deboli, dei minori. Paradossalmente molte delle sue fotografie con il tempo hanno perso la forza di denuncia e sono apprezzate soprattutto per la loro bellezza compositiva.

Non essere indifferente. Il campo lungo, la prospettiva guidata dalla linea della macchina e dalle vetrate, una figura isolata al centro. Ora, solo ora, vediamo che è una bambina: lavora con un macchinario pericoloso, non dovrebbe stare alla filanda, ma a giocare o, ancora meglio, a scuola. È in questo momento che capiamo che non dobbiamo restare affascinati dalla bellezza della fotografia, ma colpiti dalla realtà. È questo che vuole Hine: denunciare lo sfruttamento dei più deboli, la mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro. Reportage che uniscono la padronanza del linguaggio fotografico alla documentazione delle condizioni di vita e lavoro del proletariato, dei minori in particolare: vagabondi per le strade della città, operai in fabbrica o raccoglitori nei campi di cotone. Hine, sociologo e giornalista, si rese conto che le parole non bastavano. Per scuotere l’opinione pubblica usò la forza della fotografia: avrebbe portato migliaia di occhi lì dove altrimenti non sarebbero mai entrati, la bellezza delle immagini induceva a fermare lo sguardo dove altrimenti sarebbe stata solo l’occhiata fugace di un passante.

Immagine in evidenza
Piccola lavoratrice alla filanda di cotone, North Carolina, 1913 – © Lewis W. Hine/ Library of Congress Prints – Photographs Division Washington

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