Al via dal 25 ottobre la mostra che rivela il volto dell’Iraq contemporaneo, da vent’anni popolato dai fantasmi e dalle macerie della guerra.

23 Ottobre 2024 di Redazione Avatar

Sono passati vent’anni dalla caduta di Saddam, ma cosa rimane a oggi dell’Iraq? Le ripercussioni della seconda guerra del Golfo sul paese iracheno sono il perno della mostra Non scherzare con la corda del boia. L’Iraq dopo Saddam, al via dal 25 ottobre al 24 novembre 2024. Curata dalla Cooperativa Sociale Camera a Sud, in collaborazione con Voga Art Project, l’esposizione arricchirà le sale del Castello di Mola di Bari con le opere del fotografo Savino Carbone.

L’inaugurazione, aperta al pubblico, si terrà il 25 ottobre alle ore 20:00. Michela Frontino, giornalista pubblicista per la rivista IL FOTOGRAFO Magazine, e Laura Silvia Battaglia, giornalista freelance e documentarista, dialogheranno con l’autore.

L’Iraq dopo Saddam, una storia visiva

Un paese diviso tra le macerie della guerra e le speranze di chi le abita, impegnato in una strenua resistenza contro le pressioni esterne. Conteso tra le leggi americane imposte alla fine del conflitto e le interferenze sciite di provenienza iraniana, l’Iraq ad oggi gode di una situazione tutt’altro che stabile. Savino Carbone ci mostra le vie di un paese distrutto, popolate egualmente da vivi e da fantasmi del passato, e sceglie di farlo attraverso una storia visiva. Non si sofferma tuttavia sul clima di devastazione generale, quanto su chi ogni giorno crede in un futuro migliore e lotta per averlo. Dal forte impatto emotivo, i bianchi e neri di Carbone rivelano il volto dell’Iraq contemporaneo, dove la perdita di oltre un milione di persone pesa allo stesso modo ora come allora.

© Savino Carbone, Non scherzare con la corda del boia
© Savino Carbone, Non scherzare con la corda del boia

“Nel progetto di lungo termine di Carbone non troverete quell’immaginario sanguinario che ha devastato l’Iraq. Non si raccontano mutilazioni e autobombe, ma persone. Non scherzare con la corda del boia brilla per la capacità di trovare nei dettagli questa visione personale e quella collettiva, quella che ha portato l’Iran a controllare l’Iraq e la sua politica fragile, a farne una parte di un asse che unisce Iran, lo stesso Iraq, il gruppo degli Houthi in Yemen, Hezbollah in Libano e il regime di Assad in Siria. E che appoggia Hamas a Gaza” commenta Christian Elia, giornalista ed esperto di Medio Oriente.

A corredo della mostra le registrazioni di due poemi di Muzaffar Al-Nawab, tradotti per la prima volta in italiano in occasione della mostra da Silvia Moresi. Poeta iracheno rivoluzionario, recentemente scomparso, Al-Nawab fu tra i massimi esponenti della poesia libera, che caratterizzò gli anni del regime di Saddam.

Info

Dal 25 ottobre al 24 novembre 2024.

Inaugurazione: 25 ottobre, ore 20:00.

Orari: tutti i giorni, dalle 9:00 alle 21:00.

Luogo: Castello Angioino, Via Castello, 25, Mola di Bari.

Ingresso gratuito.

iraq.cooperativacameraasud.it

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