Fino al 16 gennaio, settanta scatti di Lisetta Carmi sono in mostra al MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli.

29 Dicembre 2021 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Fino al 16 gennaio 2022, settanta scatti di Lisetta Carmi sono allestiti presso il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli (CB). Intitolata Voci allegre nel buio, la mostra fotografica è curata da Luigi Fassi e Giovanni Battista Martini.

La mostra a Termoli

Prodotta dal MAN di Nuoro nel 2020 in collaborazione con l’Archivio Lisetta Carmi, l’esposizione è stata ripensata per gli spazi del MACTE. E raccoglie settanta immagini realizzate dalla fotografa tra il 1962 e il 1976 in Sardegna, insieme a materiali d’archivio.

Un accento particolare viene posto sui tratti che caratterizzano il paesaggio del Sud Italia. Scatti del paesaggio che si modifica con l’intervento umano, i corsi d’acqua, la pastorizia e la montagna si accompagnano a ritratti di vita sociale, di lavoro e di celebrazioni.

In parallelo alcune sale del MACTE ospitano una selezione di opere della collezione permanente del museo che articolano diverse interpretazioni di “paesaggio”. Con opere di Elisa Montessori, Luca Patella, Bianca Santilli, Mario Schifano, Giulio Turcato e di Eugenio Carmi, fratello di Lisetta.

Lisetta Carmi

Nasce a Genova nel 1924 da una famiglia borghese di origini ebraiche e sarà per questo costretta all’esilio in Svizzera in tenera età. Dopo un lungo periodo dedicato alla musica e al pianoforte, abbandona la carriera di pianista per dedicarsi alla fotografia come mezzo di impegno politico e di personale ricerca interiore.

Autodidatta, impara le basi del mestiere lavorando per tre anni come fotografa di scena al teatro Duse, nella sua città, quindi compie una serie di reportage, come quello sui lavoratori del porto di Genova. Il suo impegno nella fotografia prosegue compiendo numerosi viaggi in Israele tra il 1958 e il 1967, quindi in America Latina nel 1969, per spostarsi poi in Oriente, visitando l’Afghanistan, il Pakistan, l’India e il Nepal.

Tra il 1962 e il 1974 si reca con frequenza in Sardegna, documentando con i suoi scatti la vita sociale dell’isola, in particolar modo in Barbagia. Nel 1972 pubblica il volume I travestiti, che provoca un certo scandalo.

In uno dei viaggi in Oriente conosce Babaji. Un incontro che segna una svolta radicale nella sua vita e la porta nel 1979 a fondare l’ashram Bhole Baba a Cisternino in Puglia. Qui si dedica alla pratica e alla divulgazione degli insegnamenti del suo maestro.

www.fondazionemacte.com

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