L’Ex Convento San Francesco ospita fino al 2 giugno 2025 i reportage di Lorenzo Tugnoli, primo e unico Premio Pulitzer italiano. Quaranta fotografie di grande formato in un’esposizione curata da Francesca Recchia testimoniano le criticità della guerra in Palestina e Libano, concentrandosi sulle contraddizioni dei media e dei mezzi di comunicazione.
Le fallacie narrative della contemporaneità: gli scatti di Lorenzo Tugnoli
Fa che sia un racconto offre una riflessione individuale e critica sulle manipolazioni e i vuoti informativi dei media nei confronti del conflitto israelo-palestinese. Scoppiata il 7 ottobre 2023, ma iniziata svariati anni prima, questa guerra si è sin dal principio contraddistinta per un’accentuata omertà da parte dei mezzi di comunicazione. Vittima di censure e inesattezze, l’informazione occidentale restituisce infatti un’immagine parziale e distorta dei gravi accadimenti in atto, come evidenziano i forti scatti esposti. Lontani da un’estetica del dolore, i reportage di Lorenzo Tugnoli rendono al pubblico il diritto alla corretta informazione, omaggiando la memoria di chi ogni giorno combatte per la propria vita.

“Se il registro primario di fa che sia un racconto è quello della fattualità documentaria, il sottotesto è poetico e riflessivo” afferma Francesca Recchia. “Un’occasione per soffermarsi e mettere a fuoco i valori della solidarietà, della resistenza e del diritto all’autodeterminazione. Da una parte siamo testimoni – a volte passivi, complici o indignati – di una brutalità senza precedenti; dall’altra assistiamo sia al rischio di assuefazione sia alla presa di coscienza delle numerose omissioni da parte dei mezzi di comunicazione di massa. Giri di parole, disumanizzazione, eufemismi e censure offrono degli scorci ideologici e parziali che mettono in discussione le radici stesse del diritto fondamentale di conoscere i fatti”.
La mostra
Interamente in bianco e nero, il percorso espositivo è volutamente muto: nessuna didascalia accompagna gli scatti del fotografo. Questo per evitare un approccio museale all’argomento, permettendo invece che ognuno possa immedesimarsi con le storie raccontate. “Se dovessi morire, fa che sia un racconto”: a ispirare il titolo della mostra sono i versi del poeta palestinese Refaat Alareer, ucciso a Gaza durante un raid israeliano.

Messi a disposizione di ogni visitatore, dei dadi di carta riportano stampate su ogni faccia parole che rappresentano un tema. Dai modi in cui si fa riferimento all’escalation militare (genocidio, autodifesa, guerra), a tutti gli strumenti di produzione di morte (cecchini, bombe, sassi), il lancio dei dadi permette una visione diversa e spesso contraddittoria della storia.
Inoltre, l’esposizione si correda di testi (ben 140, per un totale di 36mila pagine), testimonianze, la simulazione di un videogioco e perfino una sala di lettura, con una bibliografia di titoli essenziali per l’argomento trattato.
Info
Dal 24 aprile al 2 giugno 2025.
Luogo: Ex Convento San Francesco, via Luigi Cadorna 14, Bagnacavallo (RA).
Orari: giovedì e venerdì, 16:00-21:00; sabato e domenica, 10:00-12:00 e 16:00-19:00.
Ingresso libero.