Un reportage che scava nella cultura e nelle tradizioni di un popolo millenario: i Mapuche, insediatisi a sud della Patagonia, lungo la cordigliera delle Ande. In seguito alle forti devastazioni ambientali delle multinazionali, oggi i Mapuche si trovano a fronteggiare una dura lotta per la salvaguardia del proprio territorio. In una mostra al Museo Diocesano di Cremona dal 31 gennaio al 23 marzo 2025, l’indagine fotografica di Pablo Ernesto Piovano documenta questi duri anni di repressione etnica, ma anche la bellezza di un popolo legato alla propria madre terra.
Per il terzo anno di fila, il Festival della Fotografia Etica collabora con il Museo Diocesano per portare la fotografia d’autore all’interno dei contesti religiosi. Il progetto fotografico di Piovano, vincitore del World Press Photo nel 2024, testimonia questa proficua collaborazione.
Il volto dei Mapuche
Con oltre 50 immagini, molte delle quali inedite, l’esposizione di Pablo Ernesto Piovano porta sotto i riflessioni i tentativi di una comunità di preservare le proprie radici. Non è di certo la prima delle battaglie per i Mapuche, che hanno resistito all’invasione degli Inca, della Corona spagnola e alla formazione degli Stati sudamericani.

Gli scatti vividi di Piovano evidenziano ora la resistenza contro i colossi industriali: dalle grandi compagnie petrolifere e le centrali idroelettriche alle aziende forestali e minerarie. A causa della continua deforestazione e dell’agricoltura intensiva causate, i Mapuche si trovano costretti a combattere per le risorse idriche, alimentari e ambientali.
Attraverso immagini intense e profonde, Piovano getta una riflessione sull’importanza delle tradizioni, dei rituali, della lingua e dei riti dei popoli. E di come l’identità comunitaria, nonostante ogni sopruso, resista anche nelle condizioni più impervie.