Prosegue fino al 6 gennaio 2025 la mostra Martin Parr. Short & Sweet con le celebri immagini pop dell’artista britannico. Allestita al Museo Civico Archeologico di Bologna, la mostra è stata curata da Parr stesso e prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, in collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna e Magnum Photos.
Sulla scia del successo ottenuto al Mudec – Museo delle Culture di Milano, l’artista ha selezionato personalmente 60 immagini scattate nel corso dei suoi oltre cinquant’anni di carriera. A queste si affiancano le 250 fotografie in formato A3 appartenenti alla celebre serie Common Sense. Tra le famose collezioni presenti alla mostra ricordiamo The Non-Conformists, Bad Weather e The Last Resort.
Il bianco e nero in apertura alla mostra
Famoso per i suoi colori vivaci, che contribuiscono a fornire il senso provocatorio comune a molte sue immagini, Martin Parr decide di aprire la mostra con il bianco e nero, quasi a voler sconvolgere sin da subito il pubblico. Le protagoniste della prima tappa espositiva sono infatti le fotografie di The Non-Conformists, la serie risalente agli anni 1975-1980. Esse mostrano i volti della classe operaia inglese: manovali, minatori, agricoltori che animano le periferie dello Yorkshire.
L’assenza di colore caratterizza anche la serie Bad Weather, pubblicata nel 1982 e contenente le fotografie realizzate a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Fil rouge di questa serie è l’iconico tempo londinese. Servendosi di una macchina fotografica subacquea, in una serie di scatti canzonatori Parr ha ripreso divertito i volti infastiditi dei passanti afflitti da pioggia, acquazzoni e tempeste.
Il colore conquista le sale
Il percorso espositivo prosegue con The Last Resort, portando in scena i ben noti colori parriani delle immagini scattate tra il 1982 e il 1985. Avvalendosi di un flash naturale, in questa serie Parr dissacra la cultura consumistica occidentale, mostrando l’altro volto del benessere. Le immagini ritraggono le villeggiature balneari delle famiglie a basso reddito a New Brighton, vicino Liverpool, evidenziandone il lato satirico e canzonatorio. È infatti l’ironia l’arma scelta e usata da Parr per denunciare il declino in cui verteva la zona del nord dell’Inghilterra negli anni Ottanta. Il risultato che ne deriva è iconico, tanto da rendere la serie la più celebre dell’autore.
A seguire vi è Common Sense, serie che presenta il tema del turismo di massa e la cultura dello spreco a esso legata. Obiettivo di Parr non è quello di abbellire la realtà che vede, ma anzi di fornici il volto più grezzo, volgare e imbruttito della società. I soggetti coinvolti sono ritratti in momenti indelicati e sottoposti a un filtro cinico, derisorio.
Seguono le famose serie degli anni Novanta: Small World (1989-2008) e Everybody Dance Now (1986-2018). La prima, sulla falsariga di Common Sense, ripropone in un’ottica fortemente negativa il tema del turismo di massa e gli effetti devastanti che esso comporta sul paesaggio e sul territorio. Accerchiati dalle opere fotografiche di Parr, sembra qui di muoversi tra le pagine di satira nera dei libri di David Foster Wallace. Everybody Dance Now è invece la serie legata alla tematica del ballo, arte tanto cara al fotografo da averci dedicato scatti per oltre trent’anni di carriera. Le foto spaziano dalle feste popolari a San Paolo in Brasile alla cerimonia del tè scozzese, regalandoci un’istantanea del mondo intero coinvolto nel movimento.
Gli anni odierni
Di più recente respiro è invece Establishment (2010-2016): i volti ritratti in questa serie non sono più gli operai, bensì quelli dell’élite inglese, con la sua falsità e la sua opulenza. Politici, noti imprenditori e sedi del potere: questo è l’Establishment ritratto, che da forza motrice diviene, in questi scatti irriverenti, futile cliché.
Segue Life’s a Beach (2013), dove a far da padrona è la spiaggia, da sempre caro soggetto dei fotografi inglesi. Attraverso il suo sguardo visionario, anche questo noto paesaggio diventa qui fonte di meraviglia. Bagnanti e nuotate, picnic e distese di sabbia sono al centro di questa serie, che mostra le foto provenienti dalle spiagge di tutto il mondo.
A chiudere la mostra vi è Fashion, la serie dedicata ad abiti, accessori e movenze di chi li indossa. Le foto qui racchiuse risalgono al periodo che va dal 1999 al 2019, anni in cui Martin Parr si è ampiamente dedicato alle fotografie per le sfilate e le riviste di moda. Anche qui lo sguardo offerto è esagerato, frizzante, comico nella sua volontà di mostrare le pieghe più contraddittorie della natura umana.
Info
Apertura: dal 12 settembre 2024 al 6 gennaio 2025.
Orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì, 10:00-18:00; sabato, domenica e festivi, 10:00-19:00.
La biglietteria chiude 40 minuti prima (ultimo ingresso ore 18.10).
www.museibologna.it/archeologico/schede/martin-parr-short-sweet-2515/