Al di là dell’acqua è il progetto fotografico che Massimiliano Camellini dedica al tema del viaggio come desiderio di scoperta. Gli scatti, tutti in bianco e nero, sono esposti dal 4 dicembre 2021 nelle sale di SPARC* Spazio Arte Contemporanea a Venezia. La mostra è curata da Manuela De Leonardis e Andrea Tinterri.
Un progetto fotografico dedicato al viaggio
Il fotografo ha seguito a lungo la vita quotidiana a bordo delle navi cargo. Il suo sguardo si posa sugli oggetti utilizzati durante la navigazione: il binocolo, l’orologio nel corridoio, la lavatrice, gli attrezzi per gli esercizi ginnici, il timone, il quadro comandi, gli apparecchi elettronici.
Oggetti da cui trapelano storie vissute all’interno della nave, intesa come città-stato. Uno spazio che tiene insieme diverse appartenenze culturali ed etniche, rappresentate in particolare dalla fotografia che inquadra tanti passaporti diversi su una stessa scrivania.
Su queste navi, il viaggio non è solo fisico ma mentale. Così lo intende Massimiliano Camellini che lo interpreta innanzitutto come desiderio di scoperta. Un desiderio che oscilla continuamente tra il senso di libertà e la paura per l’ignoto.
Non a caso, a ispirare il fotografo è stato Novecento di Alessandro Baricco, da cui Giuseppe Tornatore ha tratto il film La leggenda del pianista sull’oceano, dove il protagonista preferisce la nave alla terraferma in quanto proiettata – sempre e comunque – verso il sogno infinito della scoperta.
Massimiliano Camellini
Nato a Venezia nel 1964, vive e lavora tra Reggio Emilia e Milano. Negli anni Novanta si avvicina alla fotografia di ricerca. Dal 2001 realizza progetti costituiti da serie di opere dedicate a temi universali, accompagnate dai rispettivi progetti editoriali.
La prima serie è dedicata agli istinti e sogni dell’uomo. Appartengono a questo ciclo Oltre le Gabbie (2001), I Volanti (2004), Duel (2006), Nuove Arene (2009). Ancora Il laboratorio dell’ossessione (2010), Ore 18.00, l’orario è finito (2012) e Al di là dell’acqua (2016).
Segue la serie frammenti nel tempo, una ricerca nella realtà contemporanea di segnali spazio-temporali per un’indagine antropologica dell’evoluzione dei contesti urbani.
Le sue foto sono nelle collezioni museali di tutto il mondo tra cui Museum of Fine Arts di Houston, Collezione Maramotti a Reggio Emilia, Musée du Strasbourg, Museum of Photography a Seul, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino.
Info
La mostra è aperta dal 4 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022 da lunedì a domenica ore 11-18. Ingresso libero.