22 Dicembre 2018 di Vanessa Avatar

Massimo Sestini e la foto storica

Mare mediterraneo, 25 chilometri dalla costa libica. Zenit, in fotografia, indica il punto di vista perfettamente perpendicolare, come il sole al punto massimo di altezza. Il progetto di Massimo Sestini parte da questo per darci una nuova prospettiva, staccata dalla forza di gravità, in questo caso nel duplice senso della parola. Migranti, immagini confuse e convulse degli avvistamenti in mare, dei salvataggi. Qui è diverso, siamo alla giusta distanza per capire.
Vediamo ogni singolo dettaglio, i loro volti e i loro occhi che ci guardano e, nel mare blu, la prua diventa una freccia che indica una sola direzione, la sola direzione che per loro può significare salvezza. La fotografia Operazione mare Nostrum ha vinto il 2° premio nella sezione fotografia singola del World Press Photo 2015 ed è parte di un progetto più ampio, realizzato da Massimo Sestini in collaborazione con la Marina Militare Italiana: fotografare la penisola italiana da un elicottero, sempre con una visione zenitale.

Massimo Sestini

Massimo Sestini (1963) il suo primo scoop nel 1984: gli scatti all’interno del rapido 904 subito dopo l’attentato. Ha fondato un’agenzia, lavora sia come fotografo di attualità sia di gossip. Non pone limiti alla fantasia per una posa: appostamenti, travestimenti, con ogni mezzo, non ultimo l’uso di elicotteri, come quando sorvolò la strage di Capaci. Sue alcune inquadrature divenute celebri fotografie di cronaca: la principessa Diana in bikini, Licio Gelli in prigione a Ginevra o matrimoni di vip e starlettes. Dimostrando, sempre, di essere prima di tutto un fotogiornalista. Dall’alto la visione delle cose è completa e si vede un’altra realtà che non è altrimenti percepibile

Immagine in evidenza Mare Nostrum, 2014 – © Massimo Sestini

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