4 Maggio 2016 di Redazione Redazione

da CLP Relazioni Pubbliche


MIA PHOTO FAIR: IN CRESCITA PUBBLICO E VENDITE

Si è chiusa a Milano, con ottimi riscontri, la sesta edizione di MIA Photo Fair, l’unica fiera italiana dedicata alla fotografia d’arte. Il numero di visitatori cresce del 10% circa (raggiungendo quota 24.000 presenze); la quantità di operatori che hanno realizzato vendite ammonta all’85%, superando di oltre quindici punti percentuali i risultati del 2015.
Bilancio ampiamente positivo per la sesta edizione di MIA Photo Fair. L’unica fiera italiana dedicata alla fotografia d’arte, in scena a Milano dal 29 aprile al 2 maggio scorsi, va in archivio con un ottimo riscontro di pubblico e con un confortante “segno più” alla voce vendite. Complice la durata prolungata dell’evento – quattro giorni di fiera al posto dei canonici tre, con la conferma del lunedì e l’apertura al pubblico anticipata alla giornata di venerdì – sono stati raggiunti i 24.000 visitatori, con un +10% rispetto all’edizione record del 2015; mentre ammontano all’85% gli operatori, tra gallerie e artisti indipendenti presenti della sezione Proposta MIA, riusciti a concludere vendite. Un anno fa erano stati circa il 70%.
Questa edizione ci lascia sensazioni confortanti, sia per quanto riguarda la cultura della fotografia in Italia sia per ciò che concerne il mercato” commenta Fabio Castelli, ideatore e direttore di MIA Photo Fair. “Abbiamo notato come il pubblico sia sempre più maturo, attento, competente; e come l’aumento del volume delle vendite, con l’acquisto di diversi pezzi a cifre anche importanti, dimostri il crescente interesse da parte dei collezionisti”.
I gusti del pubblico, misurati in termini di acquisti, premiano in modo equilibrato i grandi maestri storicizzati e gli autori contemporanei. Buoni risultati, da Admira, hanno avuto le firme più note del Neoralismo (da Fulvio Roiter a Mario De Biasi passando per Nino Migliori, con una decina di vendite per un range compreso tra 1.200 e 3.000 euro) ma anche Charlotte Perriand, con una dozzina di esemplari venduti a cifre che oscillano tra i 1.500 e i 5.000 euro; Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea ha avuto invece particolare successo con gli scatti vintage di Franco Fontana (3.500 – 5.500 euro); mentre la londinese 29 Arts in Progress ha visto un interesse spiccato per Gian Paolo Barbieri, con prezzi tra i 5.000 euro (per le polaroid) e i 6.000 – 7.000 euro.
Si conferma l’attenzione dei collezionisti per la fotografia italiana: esiti positivi per Glauco Cavaciuti (con Massimo Gatti, Giuseppe Mastromatteo e Fabiano Parisi, tutti attorno ai 5.000 euro) e per la Bag Gallery (con Gianni Pezzani, Maria Cristina Coppa e Giovanni Marinelli a 1.500 euro); ma anche per DaDA East Gallery, che presentava una monografica di Maurizio Galimberti (dieci i pezzi venduti a cifre che oscillano tra 1.000 e 6.000 euro) e per Riccardo Costantini Contemporary, soprattutto per le opere di Edoardo Romagnoli.  Menzione particolare per la MLB Maria Livia Brunelli Gallery di Ferrara, con il successo di Silvia Camporesi, trainato dalla conquista da parte dell’artista del Premio BNL Gruppo BNP Paribas: tre i pezzi venduti a cifre tra i 2.000 e i 6.000 euro, con un’opera acquisita dalla Collezione Maramotti.
Capitolo estero: si conferma la milanese Officine dell’Immagine, che bissa gli ottimi riscontri del 2015 presentando una selezione di artisti di area mediorientale, con Gohar Dashti, Shadi Ghadirian e soprattutto Jalal Sepehr che vendono per un totale di 47.000 euro. Nel segno della continuità anche un altro spazio meneghino come mc2 gallery, che riceve riscontri positivi per la personale di Liu Xaofang (fra i 3.000 e i 5.000 euro); buona la prima invece per la veronese Boxart, al suo debutto a MIA Photo Fair, che oltre a Mauro Fiorese (venduto a cifre tra i 7.000 e gli 8.000 euro) propone con successo Liu Bolin (15.000 – 20.000 euro). La belga Mazel Galerie realizza vendite con entrambi gli artisti proposti (Antoine Rose e Mauro Timmermans, tra i 4.000 e gli 8.000 euro), mentre la tedesca Galerie Voss ha visto un forte interesse per Iwajla Klinke, filmmaker e fotografa quotata tra i 5.200 e i  6.800 euro.
PREMI – Nell’ambito di MIA Photo Fair è stato assegnato il Premio BNL Gruppo BNP Paribas, giunto alla sua quinta edizione, a Silvia Camporesi (Faenza, 1973), presentata dalla MLB Maria Laura Brunelli Gallery con l’opera Planasia #12, entrata nelle collezioni dell’istituto di credito.
Vince la prima edizione del Premio Massimo Gatti, istituito da MIA Photo Fair e dalla galleria Glauco Cavaciuti, Massimo Sestini (Prato, 1963): il fotografo, considerato il più interessante tra quanti si sono presentati in forma indipendente nella sezione “Proposta MIA”, ottiene un premio in denaro e l’allestimento di una mostra personale negli spazi della stessa galleria Cavaciuti.
È la croata Jovana Popić (Zadar, 1977 – vive e lavora a Berlino) a vincere la quarta edizione di Codice MIA, l’originale portfolio review che offre all’artista considerato più meritevole da una rigorosa giuria internazionale la possibilità di esporre gratuitamente con uno stand personale nella prossima edizione della fiera. Menzione d’onore per Gabriele Corni (Bologna, 1972).
Grande interesse da parte del pubblico per le proposte del programma culturale: partendo dalle interviste di Sabrina Donadel ad alcune coppie di importanti collezionisti e arrivando al contributo di Patricia Urquiola sul rapporto tra fotografia e design; passando per i talk con i maestri della fotografia contemporanea: su tutti Ferdinando Scianna, Paola Agosti – che in qualità di vincitrice del Premio “Tempo Ritrovato – Fotografie da non perdere” dedicato agli Anni Settanta ha raccontato la sua esperienza giovanile come fotoreporter che ha documentato i movimenti di protesta femminista – e Settimio Benedusi, che ha dato conto della sua recente esperienza di cammino dalla Liguria a Milano, a piedi e senza budget, con la fotografia usata come merce di scambio per ottenere vitto e alloggio.

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