Per la prima volta in un museo italiano la personale dell’artista Zanele Muholi con i suoi potenti autoritratti.

31 Marzo 2023 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Muholi. A Visual Activism, a cura di Biba Giacchetti, è la mostra che dal 31 marzo al 30 luglio 2023 porta al MUDEC di Milano – per la prima volta in una personale in Italia – l’opera dell’attivista e artista sudafricana Zanele Muholi. Voce tra le più autorevoli e interessanti del Visual Activism, con la sua arte Muholi affronta infatti temi come razzismo, eurocentrismo, femminismo e politiche sessuali. Spaziando dalla fotografia alla scultura, dalla pittura all’immagine in movimento.

Gli autoritratti di Muholi in mostra a Milano

Il percorso espositivo riunisce oltre sessanta immagini. Si tratta di scatti provenienti dalla serie di autoritratti Somnyama Ngonyama (Ave, Leonessa Nera). Un progetto iniziato nel 2012 e ancora in corso, la cui genesi va ricercata nella biografia di Muholi. Nel suo essere – prima ancora che artista – attivista in prima linea.

Zanele Muholi nasce, infatti, nel 1972 nel Sudafrica dell’apartheid, con le sue violenze e le lotte per la sua abolizione. Presto si deve confrontare con le ulteriori violenze riservate alla comunità LGBTQIA+, di cui fa parte. Per dieci anni Muholi documenta attraverso i suoi scatti gli orrori e gli assassini di innocenti, condannati a causa del proprio orientamento sessuale. Violenze che proseguono anche dopo l’abolizione dell’apartheid, nonostante la nuova costituzione sudafricana, approvata nel 1996, sia la prima al mondo a bandire la discriminazione basata sull’orientamento sessuale.

Nel 2012 l’artista si vede rubare tutti i suoi file non pubblicati. Un atto intimidatorio e drammatico che porta a una svolta nel percorso artistico di Muholi. Anziché documentare i drammi, le violenze subite da altri, Muholi decide di proseguire la sua lotta di denuncia e di difesa dei diritti puntando la macchina fotografica verso di sé.

Nascono così i potenti autoritratti della serie Somnyama Ngonyama. Scatti caratterizzati da un bianco e nero fortemente contrastato, drammatico. E dall’utilizzo di oggetti quotidiani – copricapi fatti di soldi, collane ricavate da cavi della luce, mollette in testa e corone fatte di pneumatici – che assumono significati nuovi. E poi uno sguardo magnetico, che cattura l’osservatore e lo invita ad andare oltre il suo viso. Portandolo a riflettere sull’identità nera collettiva. Sui soprusi, le violenze, le ingiustizie che ogni giorno attraversano il nostro mondo.

Muholi: Ave, Leonessa Nera

Sensibilizzare e commuovere

Intervistata da Alessia Locatelli per IL FOTOGRAFO, la curatrice Biba Giacchetti ha commentato: «Il progetto Somnyama Ngonyama ha l’obiettivo di denunciare, sensibilizzare, provocare e commuovere con immagini potenti in cui l’artista mette a nudo il suo essere, offrendo una narrazione sorprendente dei suoi sentimenti, delle sue radici e dei suoi dolori».

«Gli oggetti con cui crea le sue immagini sono metafore, sono espressioni di un essere plasmato dall’apartheid, quel triste periodo storico in cui ha vissuto la prima parte della sua vita, confrontandosi con la condizione dei neri privi di diritti in uno stato violento come il Sudafrica. A questo si è aggiunto il tema dell’omosessualità che ha portato Muholi a scegliere di essere completamente genderless. Quindi, a non identificarsi mai più nel genere femminile o maschile».

«Muholi con i suoi autoritratti ha scelto di occupare uno spazio, ha indicato la strada dell’affermazione del sé. Lo ha fatto per se stessa e lo ha fatto per le persone nella sua stessa condizione, per denunciare, per dare forza con il proprio esempio».

Leggi l’intervista completa di Alessia Locatelli a Biba Giacchetti su IL FOTOGRAFO 340.

Info

MUDEC
Via Tortona 56, Milano

Orari: lunedì 14.30-19.30. Martedì, mercoledì, venerdì, domenica 09.30-19.30. Giovedì e sabato 9.30-22.30. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

La mostra di Muholi è promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE in collaborazione con SUDEST57, e vede come Institutional Partner Fondazione Deloitte.

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