10 Marzo 2019 di Vanessa Avatar

Napoli omaggia Muhammad Alì, icona sportiva del ventesimo secolo, e lo fa con una mostra in programma dal 22 marzo al 16 giugno al PAN – Palazzo delle Arti Napoli.
In mostra, promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, organizzata da Visit Different, curata da Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, 100 immagini provenienti dai più grandi archivi fotografici internazionali.
Ogni sala è dedicata a uno dei “doni” che Alì ha offerto a ogni singola persona come un tesoro senza prezzo e senza tempo: doni agli appassionati di boxe, al linguaggio, alla dignità umana, ai compagni di viaggio, ai bambini, al coraggio, alla memoria. Nelle sale del Pan va in scena un lungo racconto per immagini di una tra le più straordinarie personalità del Novecento; il ritratto a 360 gradi di un uomo che è stato capace di battersi con successo su ring diversi tra loro. Quelli che gli hanno dato per tre volte il titolo mondiale dei pesi massimi, quello della lotta per i diritti civili dei neri americani, quello dell’integrazione, quello della comunicazione.
Muhammad Alì – dichiara l’assessore alla Cultura Nino Daniele – è una figura molto importante e non confinabile nella disciplina sportiva in cui eccelse e diventò giustamente un mito insuperabile. Le sue scelte gli costarono molto. E professò con coerenza i valori che dichiarò di seguire. Capire più a fondo la storia complessa di un personaggio ancora amato – prosegue Daniele -, in tempi di razzismo e di violenza in nome della religione, è essenziale. Chi lo farà, saprà che uomo è stato Muhammad Alì“.
Ci sono persone – afferma Giorgio Terruzzi – che illuminano l’aria, un’intera epoca, la memoria collettiva. Sono rare e preziose. Sono fosforiche e contagiose. Un patrimonio straordinario. Organizzare una mostra su Muhammad Alì significa, dunque, illuminare. Fotografie come lampi che permettono una vicinanza, un ripasso della memoria, una scossa a sentimenti in circolazione da decenni. Fotografie come rivelazioni per chi ha meno anni e non ha avuto l’opportunità di misurare la piena grandezza di Muhammad Ali, rispetto al proprio tempo, all’oggi, ai giorni che verranno”.
Una sala del PAN è allestita come una palestra di pugilato, con un ring al centro su cui viene proiettato un video con gli spezzoni dei combattimenti più celebri sostenuti da Ali, cui fa da corollario una serie di rare fotografie scattate durante le sedute di allenamento, abbinata a poster originali e programmi di quelle memorabili riunioni pugilistiche. Una linea del tempo scandisce la cronologia dei suoi 61 combattimenti da professionista, tra il 1960 e il 1981, dopo la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma 1960, quando ancora portava il nome Cassius Clay. La mostra si chiude con una serie di immagini dedicate al coraggio. Ritratti in compagnia di se stesso, secondo destino tipico di un pugile, di un campione. Immagini intense ed emozionanti per offrire una riflessione sulla forza, sulla fatica e sull’etica dell’esistenza, specchiandoci in un esempio tanto generoso quanto moderno.
Immagine via www.vesuviolive.it

Lascia un commento

qui