8 Settembre 2021 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Nasce a Milano, all’interno di un centro museale, il primo spazio esclusivamente dedicato alla fotografia sportiva d’autore. Si chiamerà Sport Photography Museum e inaugurerà il 22 ottobre 2021 presso lo Spazio Tadini.

Un museo per la fotografia sportiva

Lo Sport Photography Museum nasce da un’idea di Federicapaola Capecchi, curatrice di fotografia e coreografa, e Alessandro Trovati, fotografo sportivo tra i più importanti sulla scena internazionale, Canon Ambassador dal 2017 (co-fondatori Luigi Sordi e Beatrice Ravelli).

Dedicato alla valorizzazione della fotografia sportiva, questo spazio vuole essere anche un punto di riferimento per la ricerca, la formazione, la storia, la conservazione e l’archiviazione della fotografia sportiva. Per questo il museo accoglie mostre fotografiche, workshop tecnici e teorici, corsi professionali, eventi, oltre a una mostra permanente di fotografie di Alessandro Trovati e il primo archivio fotografico sportivo internazionale.

Il primo lascito all’archivio è costituito da alcune foto, in parte inedite, di Robert Riger, uno degli interpreti visivi più acclamati dello sport. Il Robert Riger Living Trust è uno dei partner ufficiali di SPM. La mostra con le immagini del fotografo statunitense potrà essere ammirata dal 25 novembre al 14 febbraio 2022.

Le emozioni dello sport

A fare da filo conduttore delle immagini che si potranno ammirare in questo nuovo museo non sono solo il gesto atletico, la performance degli atleti, la bravura del fotografo nel congelare l’azione. Saranno soprattutto le emozioni. Quelle provate dagli sportivi e dai reporter che li immortalano. Ma anche dagli spettatori, pronti a condividere vittorie e sconfitte, come è successo in questi mesi con gli Azzurri impegnati nelle più importanti competizioni, dagli Europei di calcio e volley alle Olimpiadi, alle Paralimpiadi.

fotografia sportiva

Usain Bolt festeggia la sua vittoria nella finale dei 200 metri alle Olimpiadi di Rio 2016 © Alessandro Trovati

È lo stesso Alessandro Trovati, intervistato da Giovanni Pelloso per IL FOTOGRAFO, a sottolineare l’importanza della componente emotiva: «Se noti tante immagini belle di sport sono dedicate alle esultanze che ti danno fortissime emozioni. Nel grande evento quando senti l’atleta esultare per la vittoria e sei a dieci metri da lui, e magari lo conosci, quell’emozione non può non appartenere anche a te e dunque la esprimi in tutta la sua potenza».

«Quando Greg ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 facevo quasi fatica a scattare. A un certo punto, non appena mi ha riconosciuto tra i tanti reporter che lo stavano fotografando, mi ha fatto l’occhiolino. Mi viene ancora la pelle d’oca. O come quando parte l’inno. O durante le sconfitte, anni di sacrifici e preparazioni per arrivare a competizioni importanti persi in pochi minuti».

Sostieni il museo della fotografia sportiva

Per supportare la fase di apertura e di lancio dello Sport Photography Museum è attiva una campagna crowdfunding su Produzione Dal Basso. Per tutti coloro che decideranno di sostenere questo progetto è previsto l’omaggio delle stampe di alcuni degli scatti di Alessandro Trovati, partendo da una stampa Poster, sino a stampe fine art in edizione limitata.

Maggiori informazioni: www.sportphotographymuseum.com

 

Puoi leggere l’intervista completa di Giovanni Pelloso ad Alessandro Trovati nel numero 331 de IL FOTOGRAFO dedicato alla fotografia sportiva. Lo trovi in edicola o a questo link

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