8 Giugno 2016 di Redazione Redazione

L’affitto delle opere d’arte sbarca nell’universo fotografico. Intervista a Maria Cristina de Zuccato e Aldo Sardoni

FEED YOU EYES VERNISSAGE 11.03.2014

La galleria in via Solferino


Arriva a Milano, la città della sharing economy per eccellenza, una modalità innovativa per promuovere con un’altra prospettiva la cultura della fotografia d’autore, ovvero l’art renting.
In questa conversazione i due fondatori della galleria Maria Cristina de Zuccato e Aldo Sardoni spiegano come, quando e perché è nata l’idea e quali sono i meccanismi che la regolano.
Quando è nato il progetto?
Il progetto è nato un anno e mezzo fa dalla volontà e il desiderio di rendere la fotografia d’autore accessibile a un pubblico quanto più vasto ed eterogeneo possibile.
 Spesso le gallerie sono percepite come luoghi inaccessibili non solo per i costi delle opere, ma anche e soprattutto per l’atteggiamento che assumono nei confronti dello spettatore-fruitore. Così abbiamo pensato di fondare una galleria di fotografia contemporanea che avesse sempre in mente che l’arte è nata per arredare e decorare i luoghi dell’abitare prima e del lavoro poi, per tenere compagnia e spesso confortare l’essere umano.
Pitture, sculture e successivamente fotografie non hanno come unico scopo quello di comunicare, ma anche di abbellire l’animo e i luoghi di chi le vive. Per quanto possa sembrare banale e scontato, le nostre considerazioni a riguardo sono state quelle che il mercato dell’arte ha dato molte volte precedenza all’aspetto economico-finanziario delle opere piuttosto che a quello emozionale e del messaggio. Per un certo periodo, peraltro ancora in corso, si è spesso pensato che l’arte non dovesse necessariamente emozionare, forse perché questo sentimento è inteso come poco aulico ed elegante rispetto a un mondo che tende a essere per pochi.
 Abbiamo sentito la necessità di riportare l’arte verso l’emozione, il piacere di godere di un’immagine che ci fa stare bene quando ogni giorno la incontriamo, senza necessariamente impegnare cifre iperboliche. Così è nata Noema Gallery, da un incontro professionale di stima e amicizia fra Maria Cristina de Zuccato e Aldo Sardoni.
Perché si decide di affittare un’opera, e chi l’affitta sceglie in seguito di acquistarla?
Si affitta una fotografia d’autore principalmente per due motivi: il primo è la mancanza di sicurezza nel volerla acquistare nell’immediato, così la si porta a casa o in ufficio, ci si vive a contatto diretto e successivamente si può decidere di tenerla per sempre con sé oppure di restituirla per prenderne un’altra.
Il secondo motivo è legato al fatto che affittare una o più opere significa avere la possibilità di cambiarle dopo un certo numero di mesi, così da modificare completamente l’aspetto del proprio luogo di lavoro con nuove fotografie e nuove emozioni.
Chi sono i vostri principali clienti?
Non c’è un cliente principale appartenente a una categoria sociale ben precisa; abbiamo acquirenti di vario genere che utilizzano i servizi di Noema Gallery per migliorare l’aspetto complessivo degli ambienti in cui vivono e lavorano quotidianamente e presentarsi al meglio ai propri clienti.
Spesso capita che dai luoghi di lavoro qualche fotografia passi direttamente a casa di chi l’ha affittata, che s’innamora di un’opera in particolare fra le tante noleggiate.
Così succede che i nostri abbonamenti di noleggio siano sottoscritti da studi professionali, ma anche da cliniche di bellezza, hotel e ristoranti eleganti. La clientela è trasversale perché Noema Gallery lavora in tutta Italia e non richiede un grande impegno economico per il godimento dei propri servizi.
Con quali fotografi collaborate?
Cerchiamo fotografi che abbiano uno stile riconoscibile e nel cui lavoro si percepisca una matrice culturale europea. Siamo una piccola galleria artigiana che non vuole avere un numero elevato di artisti da rappresentare. Organizziamo abbonamenti personalizzati su misura per ogni cliente. A oggi collaboriamo con dieci fotografi: Aldo Sardoni, Alessandro Rizzi, Frédéric Fontenoy, Gianluigi Di Napoli, Gianni Pezzani, Marco Lanza, Massimo Siragusa, Mikhail Porollo, Sanda Vitorovic e Vladimir Seleznev.
Ci sono fotografie “icone” che sono richieste da molti clienti?
La nostra icona è Noema 1 di Aldo Sardoni che dà anche il nome alla galleria e alla serie Noema, piuttosto apprezzata da clienti e collezionisti. Giornali, web e riviste amano molto le Goddesses di Mikhail Porollo, poi ci sono autori già molto noti come che sono richiesti per le loro peculiarità.
Le immagini subiscono gli effetti delle mode passeggere?
Crediamo che le immagini subiscano le mode perché il marketing notoriamente influenza le masse, ma siamo altresì convinti che una fotografia per essere ritenuta “grande” debba essere quasi senza tempo, se non quello percepibile dalla cifra stilistica dell’autore.
A proposito di questa domanda, ci piacerebbe terminare l’intervista con un pensiero che rappresenta un po’ la filosofia della nostra galleria: forse un’opera d’arte è tale quando crea o almeno contribuisce a una trasformazione interiore di chi la osserva, quando l’incontro con essa lo trasforma.


INFO
Luogo: Via Solferino ang. Castelfidardo 20121 Milano (MI)
Mail: noema@noemagallery.com
Art Renting: abbonamenti@noemagallery.com
tel: +39 335 5200775
+39 320 3942452

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